16.5.06

Dimmi come parcheggi ti dirò chi sei

Di questo articolo scritto da due americani (non so se l'hanno pubblicato, ma esiste una rivista scientifica che si chiama Journal of Potato, quindi tutto è possibile; in America poi), traduco il titolo e il sommario:

LE CULTURE DELLA CORRUZIONE: UN'ANALISI DELLE CONTRAVVENZIONI PER DIVIETO DI SOSTA
di Ray Fisman (Columbia University) e Edward Miguel (University of California, Berkley)

Sommario: Si ritiene che la corruzione sia un grosso ostacolo per lo sviluppo dell’economia, ma solitamente non si prende in esame il rapporto tra l’applicazione della legge e i modelli culturali che dovrebbero tenere sotto controllo la corruzione. Per chiarire questi due fattori, abbiamo approfittato di un esperimento naturale e cioè la presenza di migliaia di diplomatici provenienti da tutto il mondo nella città di New York. L’immunità diplomatica permette un’applicazione della legge praticamente pari a zero per le violazioni del codice stradale (in questo caso relative al parcheggio) delle macchine del corpo diplomatico. Questo fatto ci ha permesso di analizzare separatamente il ruolo dei modelli culturali: abbiamo potuto misurare la corruzione basandoci su un comportamento reale dei rappresentanti dei governi che agivano tutti nello stesso ambiente. Abbiamo trovato una altissima persistenza dei modelli di corruzione: i diplomatici provenienti da nazioni con molta corruzione ( basata su esistenti indici di corruzione) mostrano un significativo aumento nella violazione delle norme di parcheggio. Un altro risultato importante è rappresentato dal fatto che i diplomatici provenienti da nazioni che non vedono di buon occhio gli Stati Uniti, commettono un numero significativamente maggiore di violazioni delle norme di parcheggio; fornendo l’evidenza che il sentimento e l’affinità hanno un ruolo importante nelle decisioni economiche.

L'Italia è al 46° posto.
Va bè! Dài! Siamo abituati a peggio!
E' la prima nazione della Comunità Europea. Dopo di noi c'è la Spagna al 52°. Poi la Francia al 78° (ma i loro sentimenti verso gli americani sono ben noti; invece, insomma, Berlusconi s'era dato parecchio da fare ultimamente, il discorso sulla bandiera, forse non l'hanno capito).
I soliti paesi nordici sono ai soliti ultimi posti.
Al primo posto c'è un sorprendente Kuwait. E che cavolo, la Guerra del Golfo allora non è servita a niente! Al 2° posto l'Egitto e al 3° il Chad. Gli iracheni nella lista non li ho neanche trovati, forse loro non li fanno neanche parcheggiare a NY, ma quei poco di buono degli iraniani sono solo al 44° posto.
Non riesco a decidermi se spiegare il nostro 46° posto con la corruzione o con il poco affetto che proviamo per gli USA.

Tutto l'articolo e tutta la tabella sono qui.

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