29.6.06

Concorsino culinario

Succede che sono arrivati i salmoni, quaggiù. Tanti. E' che io, a parte alla griglia, non so come cucinarlo. Allora vi chiederei di suggerirmi una ricetta, ma buona, eh. Il punto è che non dovete cercarla su un libro, ma che so, magari la vostra mamma ogni anno per natale prepara il salmone in quel modo speciale che conosce solo lei? Ecco, una roba del genere. (ogni riferimento a fatti e persone ecc ecc)

The cat is on the table (near the pencil)

Mettiamo che vi propongano qualcosa: una cena, una serata, un aperitivo (qualora capissero cosa si intenda con aperitivo e gli inventassero un nome), qualsiasi insomma. Ci sono tre possibilità. Che tu non possa (un classico no way, I'm sorry, I've other plans), che tu sia propensa ma non ancora certa ("let's put it in pencil"), o che tu accetti entusiasta ("I'm game", il nostro: deh, ci sto, abbestia).

27.6.06

Antonello

La mostra sul pittore siciliano Antonello da Messina è terminata domenica scorsa. Era a Roma alle Scuderie del Quirinale. Erano in mostra quasi tutte le sue opere, che in realtà sono poche (una cinquantina circa). Vedere i suoi ritratti dal vivo e a 10 cm per me è stato emozionante e ce ne sono alcuni dai quali non ti staccheresti mai,

come l'Ecce Homo che ti mette addosso una tristezza insopportabile;

oppure il Ritratto d'Uomo, che vorresti allungare la mano e pulirgli la veste (in realtà quel nero, una volta era bianco ormai annerito per la base di piombo nel pigmento del colore bianco;

oppure l'altro Ritratto d'Uomo conosciuto anche come Ritratto d'ignoto marinaio e che anticamente era conservato a Lipari con l'incosueta funzione di sportello d'armadio da farmacia. Questo lo ha descritto perfettamente Leonardo Sciascia:

"... A chi somiglia l'ignoto del Museo Mandralisca? Al mafioso della campagna e a quello dei quartieri alti, al deputato che siede sui banchi della destra e a quello che siede sui banchi della sinistra, al contadino e al principe del foro; somiglia a chi scrive questa nota (ci è stato detto); e certamente somiglia ad Antonello. E provatevi a stabilire la condizione sociale e la particolare umanità del personaggio. Impossibile. E' un nobile o un plebeo? Un notaro o un contadino? Un uomo onesto o un gaglioffo? Un pittore un poeta un sicario? Somiglia, ecco tutto."


23.6.06

Happy birthday, Mr Wilder!


Ieri, 22 giugno, Billy Wilder avrebbe compiuto 100 anni.
Ha diretto, tra gli altri:

Quando la moglie è in vacanza
(1955, The seven year itch)

A qualcuno piace caldo
(1959, Some like it hot)

"Osgood, voglio essere leale con te: non possiamo sposarci affatto.

Perché no?

Beh'... in primo luogo io non sono una bionda naturale...

Non m'importa.

... e fumo, fumo come un turco...
Non m'interessa.

Ho un passato burrascoso: per più di tre anni ho vissuto con un sassofonista.

Ti perdono.

Non potrò avere mai bambini...

Ne adotteremo un pò.

Ma non capisci proprio niente, Osgood! Sono un uomo!

Beh, nessuno è perfetto."

Viale del tramonto
(1950, Sunset Boulevard)
"Miss Desmond, un tempo lei era una grande stella del cinema!
Io sono ancora grande, è il cinema che è diventato piccolo!"
Scandalo internazionale(1948, A foreign affair)
Sabrina
(1954)

Irma la dolce
(1963, Irma la douce)

Di solito era anche lo sceneggiatore dei suoi film.

Tra i suoi attori preferiti c'era Jack Lemon.

Dopo aver diretto per la seconda Marilyn Monroe ha detto: "Ne ho discusso con il mio dottore e il mio psichiatra e mi dicono che sono troppo ricco e troppo vecchio per affrontare questa cosa un'altra volta"

Non era americano.

Era nato a Suscha, odierna Polonia ma a quel tempo Austria, da una famiglia ebrea.
Pare che il soprannome Billy (il suo vero nome era Samuel) gli venne affibbiato dalla madre, affascinata dall'America in generale e dalle storie di Buffalo Bill in particolare. Con la salita al potere di Hitler, emigra prima a Parigi poi negli Stati Uniti.

22.6.06

The cat is on the table (near the pencil)

Oggi parleremo di luna e dintorni. Moon.
"To moon" significa volgarmente calarsi le braghe e mostrare il sedere (da cui anche l'emoticon mooning per chi usa skype). Ma anche perdere tempo, "mooning about", o fantasticare su qualcosa, "to be over the moon for something".
Poi abbiamo "moonlight", che come sostantivo, oltre a chiaro di luna, significa qualcosa di irraggiungibile.
Infine, un po' il mio preferito, "moonlighting" utilizzato come verbo significa fare un doppio lavoro.
Buona giornata a tutti.

21.6.06

Evviva Tallulah Bankhead!


1. Tallulah Brockman Bankhead non era del capricorno.
2. Una città della Louisiana ha cambiato nome in Tallulah, dopo che lei ci ha passato una notte.
3. Ha avuto soprattutto successo a teatro, e all'inizio a Londra. Al cinema rendeva meno.
4. Era una delle protagoniste del film di Hitchcock del 1944 Lifeboat. Film poco conosciuto tra quelli di Hitchcock, ma a leggere la trama sarebbe proprio da vedere. Altro che Lost.
5. Si narra che abbia ispirato il personaggio di Crudelia Demon nel cartone animato Disney, La Carica dei 101
6. Ha detto: Recitare è una forma di confusione.
7. Ha detto: Sono le brave ragazze che tengono un diario; quell cattive non ne hanno il tempo.
8. Ha detto: Nessuno può essere esattamente come me; anch'io certe volte ho difficoltà a farlo.
9. Incontrando un vecchio amante che non vedeva da tempo gli ha detto: Non ti avevo detto di aspettare in macchina.
10. Si è sposata solo una volta.

20.6.06

Su questo oroscopaio ci faccio un bel crocione

Capricorno (22 dicembre - 19 gennaio)

Il biografo Joel Lobenthal descrive l'attrice Tallulah Bankhead (1902-1968) come una sfrenata edonista dedita all'esibizionismo e all'avventura che ebbe centinaia di amanti. Secondo lui il fato la punì per i suoi eccessi con una complessa isterectomia: un tentativo disperato di salvarla dalla devastazione prodotta da uno stadio avanzato di gonorrea che la ridusse a uno scheletro di 35 chili. Ma Tallulah Bankhead non la vide come una punizione del fato. In seguito avrebbe detto al suo medico: "Non credo che mi abbia insegnato alcuna lezione!". Quello che ti aspetta, Capricorno, non è neanche una minima parte di ciò che accadde alla povera Bankhead. Ma spero che dopo averlo vissuto, dirai con gratitudine: "Questo mi ha insegnato una bella lezione!".

Vedete voi altri qui se butta meglio per gli altri segni.

18.6.06

The hugging generation

Dal Seattle Times della scorsa settimana.
Luogo: un liceo di Seattle. L’amministrazione sembra non vedere di buon occhio che gli studenti si abbraccino, per cui in risposta viene fatta una petizione e in un giorno vengono raccolte 80 firme (tra i 250 studenti iscritti) per sottolineare il loro diritto ad abbracciarsi. In realtà non era un vero e proprio divieto, solo che il preside era preoccupato che questi abbracci nei corridoi potessero durare troppo.
Ma l’episodio fa capire (sostiene il giornalista) come l’abbraccio sia importante per gli adolescenti di oggi. Un gesto un tempo riservato a bambini e parenti arrivati da lontano, oggi è diventato il saluto preferito tra gli adolescenti. “Boys are hugging boys. Girls are hugging girls. Girls are hugging boys. They're a hugging generation.” Uomini adulti che si abbracciano fanno notizia, e pare ci sia stato un certo imbarazzo quando il Presidente Cinese in visita lo scorso aprile ha abbracciato un dirigente della Boeing. Se nel resto del mondo l’abbraccio non suscita clamore, in alcune scuole locali crea nervosismo. Seguono i discorsi di alcuni Presidi di medie e licei della zona:
Preside Stewart: “cerchiamo di scoraggiarli perchè questo gesto, rivolto alla persona sbagliata, potrebbe essere interpretato come avance o molestia sessuale. Gli insegnanti evitano di abbracciarsi, e cercano di evitare che gli studenti lo facciano per gli stessi motivi.”
Preside Fritz: “un abbraccio dovrebbe durare non più di tre secondi, passati i quali il gesto è da considerarsi alla stregua di un atto osceno in luogo pubblico. Alcuni ragazzi ci provano, ma noi li fermiamo”
Preside Night: “i ragazzi spesso fanno tardi per gli abbracci in corridoio. Ci sono solo 4 minuti di intervallo, diventa impossibile se si fermano ad abbracciare chiunque”.
A questo punto segue un’attenta analisi del giornalista. Insomma, che succede con l’abbraccio? Perchè è diventato il saluto di scelta tra gli adolescenti? E quante varianti ci sono? E come gestire l’abbraccio “esponenziale” (prendiamo un gruppo di adolescenti che si salutano, ogni ragazza abbraccia le altre, se sono 6 ragazze sono già 15 abbracci).
Parla Sharon McClintock, una matricola cresciuta in una scuola cristiana in cui erano permessi solo abbracci tra studenti dello stesso sesso. Unica eccezione l’abbraccio consolatorio, che era concesso, però solo di lato. Sharon, che si autodefinisce esperta di abbracci, ne descrive le possibili varianti: “ci sono l’abbraccio “drive-by” (rapido, tra amici prima di entrare in classe), quello “true friend” (i ragazzi sollevano le ragazze e fanno una mezza giravolta), e quello “fantastic news” (ad esempio quando un amico è stato ammesso alla scuola di cucina (!), e di solito è accompagnato da effetti sonori).
Dopo altri esempi, l’articolo si conclude con le parole di tale Ron Sim, definito un vero e proprio “serial hugger”: "If everyone did it, the world would be a better place."
Mah, personalmente non credo di poter aggiungere molto. Un abbraccio a tutti voi. Di quelli a koala.

17.6.06

Be in shape to drive


Vi riporto alcune perle tratte dalla guida per prendere la patente quaggiù. Non sottovalutatela, e tenetela a portata di mano perchè può sempre risultare utile.

Innanzitutto, tenete a mente che: ”This manual should not be used as a basis for legal claims or actions”.
Alcune rivisitazioni delle più elemtari leggi di fisica:
The only contact your vehicle has with the road is through the tires.
A vehicle can travel much faster in a straight line than it can in a curve.
If you are going faster than traffic, you will have to keep passing others.
Vehicles moving in the same direction at the same speed cannot hit one another.
Alcuni saggi consigli di vita:
Split the difference between two hazards. When possible, take potential hazards one at a time.
A small gap can quickly become even smaller.
You must always share the road with others. Never assume another driver will share space with you or give you space.
Come interagire col regno animale:
Dogs are attracted by the spinning of your wheels and feet. If a dog starts to chase you,ignore it or, using a firm, loud voice, yell “NO!” If the dog does not stop, get off your bike and put it between you and the dog.
Alcol e simili, ma anche vita e simili:
If you are worried, depressed, or upset about something, try to keep your mind on your driving. Some find listening to the radio helps.
It is a little like a sunburn, by the time you feel it, it is already too late.
There is no way to sober up quickly. Time is the only thing that will sober you up.

16.6.06

Come fossi lì con voi

Ce la posso fare











San Francisco, prende la laurea a 98 anni.

La nostra squadra



Il Togo ha perso per 2-1 contro la Corea del Sud. Lunedì 19 gioca contro la Svizzera. Già questi si son permessi di portare via la Coppa America alla Nuova Zelanda senza avere neanche il mare; questa volta contiamo sul Togo.

Mi prendi per il culo?

Vitt: cara la mia assicurazione auto, volevo sapere quanto mi costa far assicurare un secondo conducente per un periodo limitato di circa un mese. cordiali saluti.

la mia assicurazione: dear vitt, since your friend is not living with you, and his stay is temporary, it won't be necessary to add him to the policy. However, if he drives your car,and has an accident, your future premiums will be surcharged for that accident. So you'll be responsible for whatever occurs when he's driving.
I hope you have a nice visit with your friend.

15.6.06

The cat is on the table (near the pencil)

Premetto che sento la primavera (si, è arrivata anche qui) quindi vi chiedo scusa se vi sembro piuttosto stanca e distratta (in una stessa giornata sono rimasta chiusa fuori dall’ufficio prima e fuori di casa poi). Pertanto, la lezione di oggi sarà molto breve. Non solo, sarà anche un po’ debole, insignificante, flebile, inutile e anche noiosa. Insomma, come dicono qui,
“wishy-washy”.

14.6.06

Mondiali di calcio 2006

Perché Ronaldinho non ha un cognome?

I Mondiali di Calcio sono appena cominciati e il Brasile è una delle squadre favorite, come sempre, e può contare su giocatori come Ronaldinho, giocatore dell’anno, Ronaldo, Cafu e Fred. Ma perché così tanti calciatori brasiliani hanno un solo nome?
E’ una convenzione brasiliana: i soprannomi e i nomi propri vengono usati, da soli, in molti ambienti, per quanto formali. Il presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, è conosciuto da tutti con il suo soprannome, Lula. Questa abitudine si può ritrovare anche tra ecclesiastici, medici e altre categorie professionali. Addirittura, nell’elenco del telefono della città di Claudio gli abitanti sono elencati con il loro soprannome piuttosto che il cognome.
Questa attrazione brasiliana per i soprannomi potrebbe derivare dallo storico alto tasso di analfabetismo. I nomi abbreviati verbalmente sono generalmente più usati rispetto a quelli lunghi ricevuti per nascita. Inoltre, nella società brasiliana, l’uso del nome o di un soprannome è un segno di intimità e spesso identifica anche la classe di appartenenza. Lula, per esempio, è conosciuto per le sue radici proletarie.
Alcuni studiosi hanno supposto che l’uso del solo nome potrebbe derivare dal periodo della schiavitù che in Brasile è stata abolita nel tardo XIX secolo. Nei documenti, gli schiavi venivano individuati solo con il loro primo nome, per esempio, Joao, oppure con il loro nome e la nazione d’origine, Joao Congo.
Quando gli inglesi hanno introdotto il calcio in Brasile nel XIX secolo, i brasiliani chiamavano i loro giocatori con il sistema inglese, cioè per cognome. Ma con l’aumento di popolarità del calcio, i soprannomi ebbero la meglio. Quando la nazionale brasiliana giocò la prima partita nel 1914, in squadra uno degli attaccanti si chiamava Formiga, il cui significato è chiaro.
Diciasette dei 23 giocatori che fanno parte della squadra brasiliana che partecipa a questi mondiali sono conosciuti con un solo nome. Non ci sono delle regole precise, ma le convenzioni per assegnare i nomi rispecchiano l’adorazione brasiliana per i marcatori e il loro relativamente minor affetto per quelli che invece difendono la porta. I più famosi attaccanti nella storia del calcio brasiliano sono Edson Arantes do Nascimento e Manuel Francisco dos Santos, meglio conosciuti come Pele e Garrincha. I difensori di solito non hanno soprannomi, il nome completo del terzino Roberto Carlos è Roberto Carlos de Silva. I portieri vengono praticamente sempre chiamati per nome e cognome. In quasi un secolo c’è stato soltanto un importante portiere conosciuto col soprannome: Dida, il portiere di questa nazionale.
Se ci sono più giocatori con lo stesso nome allora vengono cambiati i soprannomi per differenziarsi. Recentemente ci sono stati vari Ronaldo in nazionale. Uno è diventato Ronaldao, cioè grande Ronaldo. Un altro Ronaldinho, piccolo Ronaldo. Quando negli anni novanta è arrivato ancora un altro Ronaldinho, venne chiamato Ronaldinho Gaucho, cioè piccolo Ronaldo da Rio Grande do Sul. Col passare del tempo, il primo Ronaldo ha lasciato la squadra, così Ronaldinho è diventato Ronaldo, e Ronaldinho Gaucho è diventato Ronaldinho.
Nei Mondiali di Calcio di quest’anno ci sono altre 3 nazionali con un certo numero di giocatori chiamati sol soprannome. Il Portogallo, di cui il Brasile è un’ex-colonia, ne ha 10. La vicina Spagna ne ha 6. L’Angola, altra ex-colonia portoghese, ne ha 16, incluso Jamba, Loco e Love.

di Nick Schulz, tradotto da www.slate.com

Chi si sta mangiando il mio pollo?


Dal test di orientamento universitario di Repubblica:
"I laureati dell'area medica guadagnano in media 1.800 euro mensili netti a cinque anni dalla laurea"

PS ho completato il test ed ho capito l'arcano: il profilo cui mi avvicino è l'ornitorinco.
"L’ornitorinco, generalmente di sesso femminile, ha scelto con una certa frequenza un corso di laurea nell’ambito letterario, geo-biologico, dell’insegnamento, scientifico, psicologico, architettura o medico. Di conseguenza, è più probabile che abbia trovato un impiego, dopo la laurea, nel settore dell’istruzione, dei servizi ricreativi, culturali e sportivi, della sanità, dei servizi sociali e personali; di solito trova lavoro nel pubblico impiego. Il guadagno mensile netto dopo 5 anni dalla laurea è più basso della media (1.070 euro contro 1.308 euro), e inoltre il lavoro si trova in tempi più lunghi rispetto alla media (dalla laurea occorrono 12,8 mesi, contro 10,7 della media generale)".

13.6.06

Radio America

Savannah: ah poi ho letto la critica di radio america sul New Yorker, ma non era del nostro eroe
Sburk: a me non ha esaltato
Savannah: infatti
Savannah: palloso dài
Sburk: ma penso che il problema sia il country
Savannah: non aveva mordente
Savannah: sì magari ad un americano gli apre tutto un mondo
Savannah: anche se non gli piace il country
Sburk: uno del settore dice che l'audio in presa diretta mentre giravano, so un cavolo, era notevole
Sburk: il montaggio in genere, comunque
Sburk: il tempo è reale, no?
Sburk: questo è interessante
Savannah: boh ma sì, è chiaro che è fatto ad arte
Sburk: e bisogna essere bravi
Savannah: i personaggi sono a tutto tondo
Sburk: sì
Savannah: ti sembra di stare lì con loro
Sburk: ma è il country
Savannah: però stai lì con loro a farti due palle
Sburk: infatti
Sburk: i due che raccontano le barzellette però?
Savannah: eccco loro erano gli unici che salvavo
Savannah: e poi la parte di kevin kline mi è sembrata inconsistente
Sburk: anche la tipa in bianco
Savannah: bah sì
Savannah: forse era ironico
Sburk: kevin kline ultimamente...
Savannah: cosa ha fatto poi?
Sburk:bah, non ricordo, cazzate mi sa
Savannah: però osannato dalla critica
Sburk: il film o kline?
Savannah: il film
Sburk: penso che tecnicamente sia un gioiellino
Sburk: un filmino semplice semplice che però è perfettamente curato
Savannah: sì sì, però non basta
Sburk: certe volte si ha anche l'impressione che gli attori improvvisino
Savannah: vero
Sburk: va bè, secondo me altman è a un livello che potrebbe fare qualsiasi cosa, anche uno schermo bianco per tre ore, e sarebbe perfetta
Savannah: il conduttore è quello originale, sapevi?
Sburk: dài
Sburk: il conduttore mi piaceva
Savannah: eh sì
Savannah: interpretava se stesso

Ai distratti (me compresa) dico: ricordatevi di andare a votare, e di votare NO; questo referendum per essere valido non ha bisogno del quorum

L'ha detto anche il papa!

Cat Power



C'era una volta un gatto...




e un orso.











Al gatto
l'orso
non stava troppo simpatico.

9.6.06

Una storia nata già finita

L’ho notato la settimana scorsa uscendo di casa, fermo ad un angolo, come se mi aspettasse. Bello, fisico asciutto, essenziale, con un’aria sconsolata e ferita per un probabile recente abbandono, ma voglioso di riniziare a vivere. L’ho osservato furtiva per una settimana, cercando di non farmi notare, un po’ di sottecchi. Ogni mattina uscivo di casa chiedendomi se l’avrei visto, se l’avrei ritrovato. Magari un’altra più decisa di me, più impulsiva, si era fatta avanti nel frattempo e me l’aveva portato via. Lo desideravo con tutta me stessa, ma ero combattuta e mi ponevo le solite domande: sarà quello giusto? Sarò pronta? Perchè lo desidero così tanto, cosa mi manca ancora per essere soddisfatta? Dovrò dare spiegazioni? E poi dentro di me sapevo già che la nostra convivenza non sarebbe durata molto, che presto avrei dovuto lasciarlo, e che sarebbe stato doloroso. Poi mi sono decisa.
Stanotte mi sono svegliata, dimenticando di non essere sola in camera. Ancora non ho fatto l’abitudine alla sua presenza. Mi sono alzata, al buio, nuda, a piedi scalzi, sentivo solo il mio respiro. Quando mi sono accorta di lui era troppo tardi. Il mio mignolo sanguinava, E’ bastato un attimo, ed ho capito che quel nuovo baule di metallo verde che mi ero messa ai piedi del letto non avrebbe fatto parte per molto dell’arredamento di camera mia.

8.6.06

16 cose che penso dell'intervista

Ho letto l'intervista rilasciata da Prodi al giornale tedesco Die Zeit.
Penso:
1) Divertente però.
2) Eddài! Non è Prodi.
3) Prodi non ne sa neanche mezza di barzelletta.
4) Le polemiche? Classico problema di traduzione.
5) Figurati se Prodi ha dato dei folkloristici ai comunisti italiani e a prc.
6) Cioè, mette Bertinotti presidente della camera e poi gli dà del folklorista, non è da Prodi.
7) Quelli di fi si indignano perché ha detto che Berlusconi ha schiavizzato l'Italia.
8) Intanto è vero.
9) Anche se il termine mi sembra un po' inadatto. Chiaro segno di cattiva traduzione.
10) Ma di che si indignano?
11) Una frase indegna di chi ricopre la responsabilità di capo del governo, dicono.
12) Mentre invece fare il gesto delle corna in ogni fotografia, dare del capò in giro, ... va bene?
13) Prodi poi dice io ho fatto questo, io ho messo quello lì, io io io... sembra un po' Berlusconi in effetti, ma lui non diceva io io io, lui parlava di se stesso in 3a persona.
14) Un altro problema di traduzione, comunque, sicuro, in tedesco probabilmente non si può sottindere il soggetto come in italiano.
15) Ma chi è questo traduttore?
16) Comunque a me Prodi non mi fa certo impazzire, però l'intervista è divertente, infatti insisto: secondo me non è lui.

Il Papa chiama, Seattle risponde

Ieri il documento del Pontificio Consiglio diffuso dal Vaticano in cui si legge “Contraccezione ed aborto eclissi di Dio”.Oggi leggo che lo stato di Washington potrebbe accettare la proposta di un’obiezione di coscienza per i farmacisti, linea già adottata da altri quattro Stati: Arkansas, Georgia, Mississipi e Sud Dakota. In pratica succederebbe che un paziente si potrebbe vedere negata la vendita di un farmaco regolarmente prescritto, nello specifico la famosa pillola del giorno dopo. Una piccola parentesi. La pillola del giorno dopo (levonorgestrel) - contraccezione post-coitale- deve essere assunta entro le 72 ore, meglio se entro le 12 perchè la sua efficacia si riduce con il passare del tempo, e perchè la pillola impedisce l’impianto, ma, nel caso questo sia già avvenuto, potrebbe anche favorirlo. Chiusa parentesi. Pare che la legge qui preveda che un farmacista, nel caso non sia in grado di vendere un farmaco, debba fornire alternative valide al paziente, inclusa la possibilità di girare la richiesta ad un’altra farmacia. La vaghezza di questa legge, che non definisce nè circoscrive l’essere o meno in grado di evadere la prescrizione, fornirebbe l’appiglio alle varie congregazioni religiose e movimenti conservatori per includere nelle possibilità di obiezione anche la “possibilità morale” di dare un farmaco.
Per ora siamo in fase di dibattito, vi terrò informati.
(PS la pillola del giorno dopo potrebbe essere solo l’inizio. Nel senso, se un domani io farmacista decidessi che l’acidità di stomaco è sana, buona e anche catartica, a quel punto l’antiulcera te lo vai a comprare da un’altra parte, chè io non me la sento, sai)

The cat is on the table (near the pencil)

Voglio sorvolare sull'imprecabile comportamento tenuto in mia assenza (del resto un certo grado di strafottenza con le supplenti non è nuovo nella scuola), e nel contempo cogliere l'occasione per ringraziare la mia collega. Dunque veniamo alla lezione di oggi. Ci occupiamo di un'espressione di slang:
"to fork out something" (o over o up)
che significa pagare, tirar fuori i soldi, più volgarmente cacciare denaro. L'espressione completa, così come l'ho incontrata nel libro che sto leggendo, è "to fork over the booty", ossia ripagare qualcuno per il bottino ottenuto. Vi confesso che la traduzione di questa frase non è stata immediata. Cercando su google ho trovato solo tale Lex, che faceva parte delle suicide girls, e che alla voce occupazione indicava "I'm a fucking pirate....now fork over the booty!". Mi è giunto in aiuto un autoctono madrelingua, che ha ammesso di non conoscerne il significato, e con voli pindarici ha ipotizzato un "due uomini che si battono (to fork) per una stessa donna" (booty, inteso come culo). Darei ora il via ad una lezione interattiva, con proposte e suggerimenti.

7.6.06

Perchè girarci intorno?

Mi riallaccio ad un post di pochi giorni fa per aprire la mia personale campagna contro i giri di parole. Non mi piacciono, preferisco chi va dritto al punto. Esiste la parola giusta, beh, usiamola. Vi faccio due esempi per capirci, piuttosto comuni, guidati da motivazioni differenti. Il primo riguarda i vari se n'è andato, non c'è più, purtroppo beh è dipartito, è passato a miglior vita: no, è morto. Morto. Non è che dicendolo si peggiora la situazione, ma magari si evita al tuo interlocutore di chiedere come un ebete: mmm, scusa, dove è andato di preciso? E uno. Il secondo riguarda invece l'universo femminile, si, dai, quei giorni, quando siamo indisposte, quando abbiamo le nostre cose, quando abbiamo l'ospite. Si chiamano mestruazioni, e se questa parola vi sembra brutta semplicemente come fonetica potete utilizzare ciclo, breve ma efficace. Mi rivolgo soprattutto a voi maschietti, che sembrate sempre un po' in difficoltà quando provate ad attribuire i nostri malumori a quella cosa che ci capita una volta al mese. Si tratta di avere mal di pancia, la pressione sotto ai piedi, talvolta la voglia di incazzarsi con chiunque, e chiamandolo marchese non ci alleggerite. Tutto qui.

6.6.06

Che ce l'hai una cartina?


Esportazione giocattoli




Importazione giocattoli



Le cartine geografiche hanno il loro innegabile fascino.
Sul sito Worldmapper però c'è il mondo come non lo abbiamo mai visto.
Nelle loro cartine i confini dei continenti non rispecchiano quelli reali geografici che siamo abituati a vedere, ma l'argomento trattato; e gli argomenti, e quindi le cartine, sono innumerevoli (cose banali come la densità di popolazione, che però viene analizzata anche nei diversi secoli, ad argomenti più curiosi come l'esportazione/importazione di verdure) e vengono mano a mano aggiunti. C'è anche un link che permette di aprire queste carte geografiche in formato pdf e stamparlo in formato A3.

Dice Carlo Fruttero

su La Stampa di oggi:

IL WEB SAPERE? IO PREFERISCO L'IMPRECISIONE

Si sappia dunque che rabbrividisco (peggio: che mi si gela il sangue nelle vene) all’idea che i pensierini qui da me racimolati possano anch’essi finire dentro la suprema enciclopedia di tutto lo scibile umano. Ci sarà chi li approva, altri forse li contesteranno: tutti dentro anche loro, senza scampo. È il trionfo totale dell’Irrilevante, se - come sostengono diverse religioni, non pochi eminenti astrofisici, matematici, guru e visionari - il tronfio Tutto coincide alla fine con l’inconcepibile Nulla.


Immediato, automatico l’allacciamento a Borges e alla sua biblioteca di Babele, un racconto che più di sessant’anni fa, prima di Internet e click connessi, prefigurava la vertiginosa vanità del nostro cosiddetto «sapere». Ma il poeta argentino ancora scherzava, portava ironicamente alle conseguenze estreme il progetto enciclopedico nato in Francia in era illuminista e osteggiato accanitamente da personaggi che fino a ieri ci apparivano come biechi oscurantisti.

Oggi la parte dell’oscurantista (comunque impotente) tocca a me, che sapevo di sapere poche cose e anche quelle malamente. Chi era Jack Smith, the whispering baritone (baritono sussurrante), cantante inglese degli anni Trenta? L’enciclopedia assoluta me lo direbbe in un istante, date, carriera, successi, decadenza. Ma io preferisco non saperlo, preferisco la vaghezza della mia memoria, una coppia di amici arrivati da Parigi, un vecchio disco ascoltato in una casa di montagna mezzo secolo fa, la neve alta un metro, una bottiglia di Chablis, lo scoppiettio del caminetto, l’esile voce. Che altro mi serve? La precisione informatica spolpa i ricordi, li trasforma in ossario universale.

Un altro grande poeta, Montale, diceva che sarebbe servita un’università dove si insegnasse a disimparare, troppo affollata, troppo rigurgitante parendogli ormai la nostra povera testa; e sembrava solo una battuta un po’ acida, allora. Sussurra in penombra lontano da Internet la tua canzoncina, Jack Smith, impreciso baritono.

1.6.06

You can't swing a dead cat without hitting in some piuttosto che

(Il titolo me lo ha suggerito la Prof.ssa Hannah J Susannicchi-Subu come lezione per casa)

Qualcuno di voi numerosissimissimissimi lettori si è mai messo lì a fare la lista delle cose che vi fanno innervosire? Prima di tutto bisogna essere appassionati di liste, se lo si è allora qualsiasi argomento va bene, ma quello sulle piccole cose che fanno venire la stizza è divertente, soprattutto se c'è qualcuno che è paranoico.
Ecco la mia lista:
1. le note nei libri sono infondo al libro invece che a fondo pagina;
2. ti finisce la cartaigenica, te te ne accorgi solo quando hai già fatto, sei ospite a casa di semplici conoscenti;
3. tagliano i titoli di coda nei film;
4. hai lavato una caterba di piatti, soddisfatta guardi il tuo acquaio che dopo giorni torna a luccicare e ti portano la tazzina da caffè che avevi lasciato in tavola;
5. il tuo interlocutore usa troppo e male il piuttosto che.
Avrete capito che è sul piuttosto che che mi voglio soffermare. Mi dà sui nervi a bestia, più di qualsiasi altra cosa.
Copio dal Garzanti:
avv.
1 più spesso, preferibilmente: si muove piuttosto in bici che in auto; non ho fame, berrei piuttosto un caffè
2 o piuttosto, o meglio: vediamoci in piazza, o piuttosto venite a casa mia
3 alquanto: è piuttosto vecchia; è piuttosto antipatico dover fare quelle scale
4 invece: dimmi piuttosto come la pensi || Nelle loc. cong. piuttosto che, di, anziché, pur di non: dovresti restare piuttosto che partire; piuttosto di (che) cedere, morirebbero.
Quindi piuttosto che non è sinonimo di oppure, tutt'altro, secondo il Garzanti, poi ognuno è libero di usare la lingua italiana come meglio crede (tipo spengere piuttosto che spegnere, fate voi). Ma per chi non fosse ancora convinto, lo invito a leggere questa risposta dell'Accademia della Crusca, e farsi bene bene un esame di coscienza, o pittosto di identità.
Ora mi tolgo questo cappottino rosso, perché muoio dal caldo.

Nonsolomoggi


Oh allora!
Ultimamente sono poco creativa. Vabbene?

E quindi scrivo di calcio. Ecco.

Non v’interessa? Non lo leggete.
Io però ho letto questo articolo e dopo non essermi troppo interessata né di calcio in genere né di moggi in particolare, leggerlo mi ha fatto piacere.

Perché anche se non te ne frega niente di calcio, si vive in Italia e insieme al papa ci si becca anche il calcio. Il vecchio Karol poi ci giocava anche a calcio; questo ce lo vedo un po’ meno.

L’articolo parla di un torneo di calcio organizzato a Milano che si chiama Altromondiale e ci ricorda che il calcio, nonostante tutto, non è solo quello di moggi.

Evviva il calcio!

Oops è arrivata! La supplente.
E pare ce l'abbia un po' con me.
La prof è in vacanza, la supplente è in ritardo e forse neanche viene e noi facciamo festa!