8.6.06

Il Papa chiama, Seattle risponde

Ieri il documento del Pontificio Consiglio diffuso dal Vaticano in cui si legge “Contraccezione ed aborto eclissi di Dio”.Oggi leggo che lo stato di Washington potrebbe accettare la proposta di un’obiezione di coscienza per i farmacisti, linea già adottata da altri quattro Stati: Arkansas, Georgia, Mississipi e Sud Dakota. In pratica succederebbe che un paziente si potrebbe vedere negata la vendita di un farmaco regolarmente prescritto, nello specifico la famosa pillola del giorno dopo. Una piccola parentesi. La pillola del giorno dopo (levonorgestrel) - contraccezione post-coitale- deve essere assunta entro le 72 ore, meglio se entro le 12 perchè la sua efficacia si riduce con il passare del tempo, e perchè la pillola impedisce l’impianto, ma, nel caso questo sia già avvenuto, potrebbe anche favorirlo. Chiusa parentesi. Pare che la legge qui preveda che un farmacista, nel caso non sia in grado di vendere un farmaco, debba fornire alternative valide al paziente, inclusa la possibilità di girare la richiesta ad un’altra farmacia. La vaghezza di questa legge, che non definisce nè circoscrive l’essere o meno in grado di evadere la prescrizione, fornirebbe l’appiglio alle varie congregazioni religiose e movimenti conservatori per includere nelle possibilità di obiezione anche la “possibilità morale” di dare un farmaco.
Per ora siamo in fase di dibattito, vi terrò informati.
(PS la pillola del giorno dopo potrebbe essere solo l’inizio. Nel senso, se un domani io farmacista decidessi che l’acidità di stomaco è sana, buona e anche catartica, a quel punto l’antiulcera te lo vai a comprare da un’altra parte, chè io non me la sento, sai)

1 comment:

Anonymous said...

L'obiezione di coscienza per la vendita delle armi il papa no, eh?