4.7.06

Mai più


Questo è il mio nuovo mezzo di locomozione (la foto è precedente al racconto). Trattasi di scomode scarpe che con un semplice click si trasformano in scomodi pattini a rotelle (che io in un erroneo eccesso di ottimismo ho entusiasticamente definito rollerblade). E con un altro semplice click si dovrebbero ritrasformare in scomode e pesanti scarpe. Premessa: Seattle è costruita su sei colli, con salite e discese che ricordano molto la più nota San Francisco, e su tanta acqua. Io abito su una di queste collinette. Lungo il lago corre una pista ciclabile-pedonabile-pattinabile di vari chilometri. E' lì che armata di buona volontà mi sono recata per provare i miei fantastici nuovi pattini. Click. E parto. La pista di cui sopra purtroppo non è completamente asfaltata, ma a tratti è lastricata con mattonellone in pietra con un commento di circa 1 cm, lo spazio giusto perchè vi si infilino le rotelline frenandoti bruscamente. Ringrazio l'ipod per essere stato scarico, sennò avrei avuto un ex-ipod. Mi sono ritrovata abbracciata a un paio di alberi ed alcuni pali. Dopo circa un chilometro vengo superata dalla classica biondona in short e top, capello al vento, che ti sorride - la stronza- con aria di sufficienza, sfrecciando sui suoi rollerblade (quelli veri). In quel momento mi sono fermata e mi sono resa conto che una delle ruote si era rotta ed era completamente storta (solo per quello, sennò l'avrei raggiunta, la stronza). Mi sono girata per tornare indietro, costretta a camminare. Cli...cli...cli...niente, le ruote anteriori di un pattino e le posteriori dell'altro non rientrano. Sono tornata a casa "camminando" (sulla collina, ricordo), e ho sorriso alla mia macchina.

2 comments:

bart said...

te sei fatta fregà!
ma tranquilla succede:
tra le mie la prima che mi ricordo era una macchinina-robot trasformabile. trasformazione zero spesa cospicua e anche come macchinina non valeva niente

Anonymous said...

bart: mi sa di si. comunque, non sono costati quasi niente, se non altro.