21.8.06

Stay - Il labirinto della mente

Titolo originale: Solo "STAY", ovviamente. Con sottotitolo "Between the worlds of the living and the dead there is a place you're not supposed to stay."
Regista: Marc Forster. Quello che ha fatto Neverland.
Attori: Ewan McGregor (leggendo le critiche al film ho trovato "un altro chiodo nella bara della carriera di Ewan McGregor); Naomi Watts; Ryan Gosling (bella scoperta; ha fatto "Le pagine della nostra vita" - che in inglese si chiama "The notebook" - di Cassavetes); Bob Hoskins (fa sempre piacere incontrarlo).
Sceneggiatura: David Benioff. Mi sembrava d'averlo già sentito nominare, è quello della 25a Ora! Ma anche di Troy.
Costumista: Frank L Fleming (quello di The woodsman - il segreto; Monster's Ball)

Il film può ricordare Muholland Dr, anche se col finale in Stay si spiega praticamente tutto, o almeno noi ci siamo spiegati praticamente tutto, tranne 2 cose:

Tutti1: Ma lui muore alla fine? (Non vi preoccupate, non vi sto rovinando il finale, se per sbaglio vi capita di vedere questo film)
Tutti2: Perché i pantaloni di McGregor sono corti (all'acqua in casa per intenderci)?

Mentre per la prima domanda sono previste solo 2 alternative, quindi la discussione è risultata monotona, per la seconda si possono dare varie spiegazioni:

Il sarto se lo ricordava più basso.
Ci vuole ricordare Jacques Tati, lui perso nella società moderna, McGregor nel labirinto della mente.
Nell'immaginario degli americani gli inglesi si vestono così.
Nell'immaginario degli americani gli psichiatri inglesi si vestono così.
Sguazzando nella palude della mente ci vogliono giustamente quei pantaloni.

Ci siamo anche interrogati sul maglioncino con le strisce su un braccio, sempre di McGregor, ma pensiamo che richieda una laurea adeguata. Scusateci.

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