20.9.06

"...dopo un vero c'è sempre un falso, poi un altro falso... perché non te lo aspetteresti!"


Settembre: riaprono le scuole, e io ne approfitto per tornare sui banchi e seguire alcuni corsi. La prima considerazione, non irrilevante, è che qui l’università costa e anche molto (almeno 15,000$ l’anno se sei residente, il doppio se non lo sei). Comunque, finalmente iniziano i corsi ed io, col mio bel foglio e penna mi reco nell’aula e mi siedo tra gli altri studenti. Errore. Qui non si fa così. Facciamo un passo indietro. Nel momento in cui ti iscrivi all’università, entri a far parte di una macchina stra-organizzata. Ti consegnano la tua bella tesserina universitaria che serve per un tot di cose: funziona da documento, da carta di credito nel campus, da tessera dell’autobus, per prendere i libri in prestito, per utilizzare la palestra, ed altre amenità (ovvio, io l’ho già persa una volta). Ti danno un indirizzo e-mail che ti dà accesso a riviste elettroniche, a lezioni registrate e scaricabili come podcast, a seminari in power-point, ai siti dei vari dipartimenti e dei singoli docenti. Quindi, il tipico studente che si reca a lezione si è già studiato sulla dispensa che ha ricevuto a inizio semestre la lezione del giorno, ha già scaricato le diapositive che saranno proiettate, e soprattutto prende appunti direttamente sul portatile (che ci va a fare a lezione, poi). Naturalmente tutto il campus, aule incluse, ha il wi-fi. Parlando di contenuti, il livello delle lezioni che ho seguito io era molto buono*, e solo dopo una settimana ho capito che questi erano studenti del secondo anno, e non specializzandi**. Non so bene se questo sistema sia migliore, ovviamente avere certe risorse è un gran vantaggio, ma resta un vantaggio per i pochi che possono permetterselo. La sensazione più forte è che qui la scuola abbia un’organizzazione tale per cui è difficile perdersi per strada. Le nozioni sono semplici, vengono ripetute dieci volte in un’ora, chiare* e ben definite, ed il modo in cui sono presentate è strutturato nei dettagli. Questo crea delle teste con ottime potenzialità ma molto simili tra loro, che appena ci si allontana un minimo dai binari possono perdersi come niente. Per quanto mi riguarda, il risultato è che la notte prima della seconda lezione mi sono sognata che dovevo ridare l’esame di maturità.
(l’avevo scritto la settimana scorsa, seguono le aggiunte odierne: *il tipo di oggi -tra l’altro il responsabile del corso- era un po’ incapace, ed è riuscito a confondermi totalmente le idee su cose che so a menadito; ** sono studenti del secondo anno, vero, ma hanno tre anni di college alle spalle, quindi un quinto anno nostro, e mi torna già di più. Infine, pare che tutto il supporto tecnologico sia un’acquisizione degli ultimi 4-5 anni)

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