6.9.06

Pisa Rocks/3


Lunedì sera Piazza delle Vettovaglie concerto di musica Gnaoua. Pisa International! Pisa come Essaouira. Quattro musicisti direttamente dal Marocco.

Un po’ di storia:

In primo luogo, con il termine “Gnaoua” si intende una minoranza etnica del Nord Africa discendenti degli schiavi e soldati provenienti dall’Africa sub-sahariana. Le comunità Gnaoua nel Maghreb sono originali quindi di diverse regioni e hanno costituito un’identità collettiva nell’esilio. Le origini della comunità africana nera risale almeno al periodo della conquista da parte del sultano Ahmed el-Mansour dell’impero Songhai nel 1591, quando molte migliaia di uomini e donne furono portate al nord per lavorare come servitù. Ma ci sono documenti che dimostrano la presenza di africani neri e la loro musica tradizionale nel Maghreb già nell’undicesimo secolo. In Marocco la tratta degli schiavi è continuata fino ai primi anni del ventesimo secolo.

In secondo luogo il termine “Gnaoua” si riferisce alle persone che partecipano nella cerimonia rituale e musicale chiamata Lila (in arabo significa “notte”). Non tutti gli appartenenti all’etnia Gnaoua partecipano in questa cerimonia, né tutti i partecipanti alla Lila sono discendenti di popolazioni sud-sahariane. Ma la tradizione Lila viene riconosciuta come una manifestazione culturale Gnaoua.

La Lila è una cerimonia intensa fatta di canzoni, musica, danza, costumi e incenso che si svolge durante tutta la notte e finisce di solito verso l’alba. La funzione essenziale della Lila è provocare nei partecipanti stati di trance che si manifestano attraverso impressionanti e spettacolari danze con le quali si riesce a comunicare con gli spiriti. Attraverso queste danze i partecipanti possono negoziare la loro relazione con gli spiriti, conciliandocisi o rafforzandola.

Inoltre, con la danza e le canzoni della Lila si racconta la storia Gnaoua, le loro terre di origine, l’esperienza dei loro antenati schiavi, del loro rapimento, vendita, separazione e solitudine, e alla fine la loro redenzione.

Questi gruppi sono formati da un capo (maâlem), dai suonatori di qarqba, grosse nacchere di metallo, dai chiaroveggenti, i medium e i loro seguaci. Sono allo stesso tempo musicisti, iniziatori e guaritori, richiamandosi sia alla cultura africana che quella berbera. Nonostante siano musulmani, il rituale Gnaoua si basa sui djinn (spiriti) originari del culto africano della possessione. Oltre ai qarqba, vengono suonati il guimbri, un grosso liuto a tre corde, e il tabal, un tamburo cilindrico di legno.

Dagli anni 70, la cultura Gnaoua, soprattutto la parte legata alla musica e alla danza, è uscita dal ristretto gruppo etnico che la praticava e si è inizialmente mescolata ad altri generi di musica marocchina soprattutto quelli legati a storie di diaspora e di protesta, e in seguito, attraverso l’interesse di musicisti europei e americani come Randy Weston, Pharoah Sanders, Bill Laswell, Jimmy Page, and Robert Plant, è diventata conosciuta anche al mondo occidentale.

Il concerto in Piazza delle Vettovaglie ha attirato un bel po’ di gente, non so se gli Afterhours sarebbero riusciti a fare di meglio, un lunedì sera senza manifesti attaccati ovunque. L’evento era anche abbastanza curato con grossi tappeti stesi per terra sia per i musicisti che gli spettatori, uno spazio per darsi alle danze e alla trance, candele, incenso.


Il prossimo appuntamento? Al festival di Essaouira giugno prossimo. Sul sito del festival si può anche ascoltare un po' di musica.


1 comment:

Anonymous said...

graziesburk