14.11.06

旨み、旨味、うまみ


Oltre ai classici dolce, salato, amaro e acido, pare esista un quinto sapore che le nostre amate papile gustative possono percepire. Ikeda, il giapponese che lo ha isolato dalle alghe marine konbu nel lontano 1908, lo ha chiamato umami, che da noi è stato tradotto con saporito (siamo a favore di umami, ovviamente). Trattasi niente di più che di glutammato di sodio e, secondo alcuni, sarebbe quello che ci fa apprezzare alcuni cibi tipo il parmigiano, la salsa d'acciughe e via dicendo. Io l'ho scoperto grazie al libro di Schlosser, che consiglio vivamente a chiunque si conceda anche solo raramente una capatina in un qualsiasi fast-food, dove spiegano anche come il glutammato di sodio venga aggiunto a-go-go per rendere saporiti i cibi che hanno perso qualsiasi gusto loro originario. Esiste una vera e propria industria dei sapori (qui si chiamano i flavorist) che si occupa di creare chimicamente il sapore di hamburger grigliato, di ciliegia, di carne, di cipolla rosolata in padella e fatta appena appena dorare, ecc e di venderli in comode essenze ai produttori di cibi per i fast-food. Il secondo passaggio consiste nel dare sembianze appetibili a cibi liofilizzati, essiccati, preincartati e precotti, un tocco di essenza a dovere, e via il pranzo è servito.

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