16.1.07

Downunder


Finalmente riceviamo notizie dalla nostra inviata in Nuova Zelanda. L'avevamo data un po' per dispersa e avevamo ipotizzato varie soluzioni: mangiata da uno squalo mentre faceva surf, anche se di ciccia ce ne ha così poca che qualsiasi squalo sensato la snobberebbe; oppure, persa nel bush costretta a litigarsi le bacche con i feroci kiwi, ma anche qui la sua naturale attrazione per le case le macchine le strade lastricate e lo smog avrebbe diretto le sue antennine verso il più vicino centro urbano e anche se in Nuova Zelanda, e soprattutto nell'Isola del Sud prima di incrociare un umano ce ne vuole, eravamo certe che il suo radar non avrebbe fallito; avevamo anche pensato che fosse finita in qualche comunità Maori coperta di tatuaggi rossi e neri. Insomma, pare di no. La nostra inviata in Nuova Zelanda ci ha mandato un mucchio di foto (ho scelto il cartello perché è impossibile scegliere una sola foto bella e rappresentativa della NZ, fatevi un giro su google e qualsiasi foto trovate, lei è comunque più bella, un po' lontana ma ne vale la pena) e un lunghissimo e divertente resoconto da cui estrapolo le parti più significative:
Non sono stata nella west coast, dove ci sono le zone rocciose e
montagnose più spettacolari, e nel fiordland. beh, sarà per la
prossima volta! Tra l'altro per il Milford Track (nel Fiordland)
bisogna prenotare tipo sei mesi in anticipo! Perché, sì, in fondo
ho capito che queste Great Walks (come quella che ho fatto nell'
Abel tasman) sono tra le esperienze che più meritano di essere fatte
qua. Sono faticose, perchè ti devi portare lo zainone in spalla, il
fornellino, il cibo, ti devi portare la spazzatura con te, niente acqua
calda, ecc.. insomma non è che ne farei una dietro l'altra, ecco. Però
due o tre inframezzate da soste più "urbane" sì.

Sono arrivata al backpackers verso le nove e con la stanchezza del viaggio
addosso,quindi non avevo le forze per esplorare la città, che comunque mi
aspettavo -perché appunto continuo a cascarci - più dinamica (la lonely
planet parlava di una vivace scena musicale indie...ma forse il mortorio
era dovuto al fatto che gli studenti erano in vacanza (lì c'è la Otago
University, forse la più "prestigiosa" di tutta la nz).

Nel pomeriggio partiva il consigliatissimo-premiatissimo Elm Tour,
che ti porta nella Otago Peninsula per osservare da vicino la ricchissima
fauna locale. Forniscono ciascuno di un bel paio di binocoli, così tutti
per un giorno possono sentirsi dei nerd-freak-birdwatchers. No, a parte gli
scherziè stato proprio bello. Le guide,due donne, sono preparatissime sui
vari tipi diuccelli che popolano la zona, gli basta vedere un puntino nel
cielo e ti sanno dire cos'è da come vola o chessoio. Insomma ho visto il
Royal Albatros (un po' di nozionismo: apertura alare di circa tre metri),
poi foche (fur seals) eleoni marini e infine i rarissimissimi yellow-eyed
penguins (un po' di nozionismo:a differenza delle altre varietà di pinguini
questi non vivono in branco, sono deiloners e preferiscono starsene nelle
loro tane che si scavano nel bush. Ecco sono rarissimi anche per questo,
perché i buoni e vecchi pakeha avevano fatto fuori gran
parte del bush della zona per poter far pascolare le loro pecorelle). Di
ritorno a Dunedin, verso le dieci, perchè i pinguini escono dal mare
al crepuscolo, mi sono timidamente affacciata in un pub che offriva
finalmente la promessa live music, ma trattonsi di attempati
musicisti blues, old school.

Ci siamo subito distinte per una mediterranea noncuranza nel rispettare
gli orari che ci dava l'autista nel corso delle varie fermate. A un
certo punto, di ritorno da una spiaggia abbastanza sperduta non
abbiamo piu' trovato il BottomBus, e una donnina simpatica ci ha detto
che se n'erano andati...lasciandoci li'! Vabbe' scherzava, si erano
solo avviati alla poco distante fossilized forest, praticamente una
foresta che risale a 180 milioni di anni fa, che sotto l'effetto
della lava si e' pietrificata. Si vedono chiaramente i tronchi
sdraiati per terra e in alcuni frammenti quegli anelli che
determinano l'eta' di un albero. Fuerte. Poi un bel laghetto nel
bush, belle cascate e bei promontori sulle punta estrema della zona,
con il mare di un turchese limpidissimo per via delle correnti
antartiche.

Dunedin
. Ha qualcosa di totalmente diverso da qualsiasi altra cittadina NZ.
Sara' sicuramente il fatto che ci sono molto edifci in pietra, in "limestone",
che non so bene a cosa equivalga in italiano, ma e' una pietra chiarissima,
di cui la zona era evidentemente ricca, e le conferisce un'atmosfera
tra l'austero e il polveroso-abbandonato, da set di un western. Sara'
anche la luce abbagliante che si riflette da tutto questo biancore,
boh..veramente irreale. La teoria dell'omino bizzarro che mi ha
accolto nella casa di Janet Frame e' ben piu' mistica: secondo lui Oamaru
si trova all'incrocio di due "ley-lines", fasce magnetiche che
circondano la terra...boh, non ricordo bene..cmq c'e' su wikipedia.
Ah, poi come dimenticare l'alra attrattiva di Oamaru, i pinguini
blu! Trattasi di pinguini mezze seghe, alti tipo trenta cm. Per colpa
dei pinguini mezze seghe sono rientrata dalla baia piuttosto tardi ed
era tutto chiuso in town. Per fortuna il mio backpack conteneva
ancora: n.1 pacchetto quasi intonso di Japanese rice crackers al
sapore di alga (buoni!), n.3 macedonie tropicali (diciamo he quando
hai molta fame vanno bene), n.2 muesli snack bars. E questa e' stata
la mia cena. Il giorno dopo visita alla casa di janet frame, dove
l'omino bizzarro mi ha fatto dono di un barattolo di quince jam (dopo
che mi aveva mostrato il quince tree nel giardino, e rimembrato con
toni nostalgici quando le donnine preparavano questa old-fashioned
marmellata - abbastanza introvabile adesso).


1 comment:

Anonymous said...

io ho un barattolo di quice jam, digli al tuo amico che passi a trovarmi
(la versione bucolica di sus non me l'aspettavo, ma mi piace molto)