30.1.07

O Beppe

Io vi trascrivo il paragrafo incriminato.
Poi vi riporto la mia mail a Beppe Severgnini, che ha pubblicato sul suo sito ma alla quale non ha risposto.
E voi mi dite se ho ragione o se, come mi hanno accusato recentemente, sto prendendo una deriva vetero femminista.


"You might ask why italian womanhood puts up with all this. The answer is, out of habit, resignation and a lack of awareness. Thirty years ago, feminists complained if anyone reminded them they were women. Today they watch programs with scantly clad Barbie Doll lookalikes, bemoaning the fact that they can’t be like that. Then they are astonished at the glances they get during job interviews. They wonder why the average female salary is 35 percent lower than a man’s. They are amazed at the man monopoly of the jobs that count. The percentage of women in Italy’s Parliament is the same as Morocco’s: we’re tied for seventy-ninth of the world table.
If you think about it, they’re astonishment is astonishing."


Gentile Beppe Severgnini,

mi permetto di scriverle incoraggiata dall’invito a commentare i suoi libri che appare sul suo sito.
Pochi mesi fa ho avuto il piacere di sentire la presentazione del suo libro “La bella figura” in una libreria di Seattle e mi sono divertita molto. Ma veniamo al libro. Sono rimasta piuttosto sorpresa dal modo in cui affronta la questione delle donne, dell’immagine femminile offerta dalla televisione, delle loro aspirazioni, e della loro (scarsa) presenza in posti di rilievo. Il paragrafo a cui mi riferisco, tratto dal capitolo “Television, where the Semi-Undressed Signorina acquires a cloak of significance”, è quello compreso tra: “You might ask why italian womanhood puts up with all this. […] If you think about it, their astonishment is astonishing”.
Ritiene veramente che le donne italiane siano rassegnate ed inconsapevoli rispetto a quei diritti che ancora non sono paritetici tra i due sessi? Ritiene che le donne italiane guardino la televisione rimpiangendo di non poter essere/essere stata una letterina o simile? E anche ammettendolo, a parer suo questo come cozzerebbe con lo stupore per eventuali sguardi indiscreti e proposte durante i colloqui di lavoro?
Forse esistono fenomeni simili, forse esistono alcune donne come quelle da lei descritte, così come si stanno formando tanti piccoli “costantini”, ma esistono anche altre donne con altre teste e altre aspettative, che, per correttezza e realismo, avrebbe potuto descrivere.
Lungi da me sindacare sulle scelte e sui temi da trattare, ma mi stupisce che in un libro che ha l’intenzione di spiegare l’Italia e gli italiani a chi italiano non è, un tema così sentito venga liquidato, peraltro in modo piuttosto superficiale, con poche parole.
Infine, personalmente, trovo offensiva la frase : “if you think about it, their astonishment is astonishing”.

Cordialmente

Astonished-Francesca

3 comments:

Anonymous said...

In effetti questo paragrafo mi sembra nato parecchio male, verrebbe veramente da credere che sia una svista, uno scherzo per mettere Severgnini in cattiva luce. Mette tutto nello stesso calderone, o meglio sembra che la donna italiana sia solo quella rappresentata dalla televisione italiana, che ormai, è risaputo, fa pena su tutti i fronti non solo sul versante del mondo femminile. Insomma, non credo che le stesse persone che guardano quei programmi con poco svestite simil barbie poi si voltino verso il loro costantino di turno proponendogli una discussione sulla percentuale di donne italiane al governo uguale a quella del Marocco. Bah, trovo il paragrafo così assurdo che ho difficoltà a commentarlo.

l'oste said...

mmh, io propendo per l'attacco di femminismo.
Scherzi a parte non credo valga la pena di arrabbiarsi con Severgnini: cerca sempre la frase ad effetto, e predilige l'arguzia all'approfondimento.

Anonymous said...

oste: può essere, ne soffro da anni...
e comunque concordo, non ne vale la pena :)