Io viaggio non per andare da qualche parte, ma per andare. Viaggio per viaggiare. La gran cosa è muoversi, sentire più acutamente il prurito della nostra vita, scendere da questo letto di piume della civiltà e sentirsi sotto i piedi il granito del globo appuntito di selci taglienti. (Robert Louis Stevenson)
24.1.07
Un appello a tutti gli ometti
Questa presunta galanteria del tenerci aperta la porta per farci passare…anche basta? Soprattutto se lavoriamo in un posto con 16 piani, decine e decine di corridoi con altrettante porte antincendio, e gli uffici sono normalmente uno dentro l’altro. No, perchè se lo fate per poi guardarci il culo ha senso, ma se lo fate per gentilezza, davvero, non importa anzi è piuttosto fastidioso. Piuttosto, ci sarebbe da scaricare la spesa…
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8 comments:
Cos'è questa uscita vetero femminista a cui poi piace farsi guardare il culo?
si chiama "essere donna", è quell'atteggiamento per cui c'è sempre qualche cosa di cui lamentarsi
@ anonimo primo: credo che la vitt intendesse che almeno l'azione del guardare il culo è un motivo (....) per aprirti la porta, non mi sembra che abbia detto che di solito non vede l'ora di percorrere lunghi corridoi pieni di porte per farsi guardare il culo.
@ anonimo secondo: devi essere anonimo primo
quoto la sburk nelle sue risposte. ma ditemi cari primo e secondo, il vostro anonimato di cosa è retaggio invece?
Sburk ti sbagli, il secondo commento non è il mio e non c'era polemica: solo che questo post ha un "tono" strano e non mi torna. Se a una dà noia che le si apra la porta, possibile che non s'incazzi da morire quando le guardano il culo?
anonimo primo
anonimo primo: il fatto che mi si tenga aperta la porta non la considero una gentilezza nei miei confronti non tanto perché significhi chissà cosa o mini la mia indipendenza di donna, quanto perché, come dicevo nel post, diventa piuttosto scomodo quando ti incroci davanti ad una porta svariate volte in un giorno. quindi, ironicamente, ipotizzavo un motivo alternativo per quel gesto.
tutto qui
non capisco la differenza tra "anonimo","sburk" o "vitt", per non parlare del fatto che pensavo importasse quel che si scrive, e non chi/cosa/come si è.
anonimo: sburk, vitt e anonimo primo sono tre persone diverse.
di solito quel che si scrive tende a riflettere quel che si pensa e quindi come si è.
il fatto di firmarsi è una convenzione -la vogliamo contestare? qui? ora?- nata, immagino, per evitare confusione.
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