26.6.08

La Repubblica

Va bene che è online, ma siete andati a vedere in quella fantastica rubrica che è la colonna di destra della homepage di repubblica online (ormai un cult del trash, oddio cosa ho scritto, sarà colpa della colonna di destra su menzionata) i tatuaggi di Giulia? No? Male.
Il mio coinqui pure, pensava di tatuarsi la faccia di Dante Alighieri sul polpaccio. Sì sì.

25.6.08

Attento, Ascanio

Mio nonno dice: “ma da qualche parte al mondo ci devono essere i comunisti.
In Cina ce ne stanno ancora un miliardo e mezzo.”
Gli dico ”no nonno. Quelli sò cinesi, non sò comunisti.
Lo sai che i cinesi copiano tutto.
Prendono un paio di mutande di Giorgio Armani,
le copiano e fanno un miliardo e mezzo di mutande uguali
sputate a quelle di Giorgio Armani.
Se tu vai in Cina trovi un miliardo e mezzo di quelle
Mutande, ma è tutta una truffa.
Hanno fatto così pure col comunismo.
Hanno rimediato un comunista di Sassuolo di Reggio Emilia
E poi l’hanno copiato.
Infatti hai visti che i cinesi so tutti uguali?
So comunisti fatti in serie, è robba dozzinale da catena di montaggio.
E’ un comunismo tarocco…"

Ascanio Celestini, “Mio nonno è comunista” (Internazionale, n. 683)

L'arte della pubblicità/2

Credo che un cartellone pubblicitario come quello del post precedente non lo vedremo mai nella metropolitana milanese, né in altre stazioni italiane. Offenderebbe sicuramente il ben pensante di turno, come hanno offeso altre pubblicità in passato (mi ricordo una pubblicità che si rifaceva all'ultima cena di Leonardo; ma anche le pubblicità di Toscani creavano sempre un gran putiferio, anche se in quest'ultimo caso il putiferio era più che ben accetto) o mostre d'arte (mi viene in mente quella sull'arte gay che poi hanno spostato a Napoli, mi sembra).
Ma non siamo solo noi italiani che ci offendiamo facile. Anche i cinesi. Infatti pare che la pubblicità che si vede ultimamente in TV con Richard Gere (oh com'è invecchiato) che pubblicizza un automobile (si vedeva soprattutto durante le partite di calcio degli europei, dove non so se ci avete fatto caso il 95% per cento della pubblicità era di automobili) abbia offeso la Cina, visto che l'attore americano è famoso anche per la sua adesione alla religione buddista e per le sue prese di posizione a favore del Tibet e nella pubblicità stessa si fa riferimento ai monaci buddisti (ci sono bandiere arancioni che sventolano e monaci vari). Dico pare che abbia offeso perché la notizia non è proprio ufficile ma solo riportata su alcuni giornali cinesi; ma la Fiat (la macchina pubblicizzata è una Lancia) invece ha ufficialmente dichiarato che "le scelte effettuate non hanno mai avuto nulla a che fare con ragioni politiche o con l’intenzione della Fiat di interferire con il sistema politico interno di nessun paese, tanto meno nei confronti della repubblica popolare cinese"; che hanno scelto Gere per "la sua lunga ed illustre carriera artistica"; che la scelta del tema dello spot è stata fatta dallo stesso Gere e riflette l'impegno della Fiat a sostegno della libertà d'espressione artistica ma che non va intesa "come un avallo del gruppo Fiat alle opinioni sociali e politiche dell’artista". Il gruppo FIAT, conclude il comunicato, riafferma la propria neutralità in merito a qualsiasi questione politica, sia essa nazionale o internazionale. Nel caso in cui la pubblicità della Lancia Delta possa aver dato origine a fraintendimenti circa una consolidata posizione di neutralità dell’azienda, il gruppo Fiat intende presentare le proprie scuse al governo della repubblica popolare cinese e al popolo cinese".
Certo non si può più dire nulla.
E mettere le mani avanti sembra la strategia più adottata.
Mi piace anche quel 'tanto meno' ... la repubblica popolare cinese.

Mentre cercavo in rete esempi di pubblicità censurate ne ho trovate alcune di una mostra, proprio sulle pubblicità censurate che ci fu qualche anno fa. La maggior parte sono a tema sessuale, naturalmente. Questa qui sotto è la mia preferita, non è a tema sessuale ma dello stessa tema del manifesto del post precedente.
Ah, il mio animo dark.

L'arte della pubblicità



Da brava e triste fan del telefilm che non c'è più e che rimane in cima alla mia personale classifica di telefilm, Six feet under, non potevo non apprezzare questa pubblicità di un'agenzia di pompe funebri.

24.6.08

Toccafondo




Gianluigi Toccafondo è quello della sigla dei film Fandango e delle copertine dei loro libri. Ha un sito, ma non c'è molto purtroppo. E' un sito americano.

5.6.08

Chissà cosa danno ora alla Tate Modern di Londra?


Ve lo stavate chiedendo vero?
La mostra si chiama Street Art.
E qui trovate tutte le informazioni.

L'opera nella figura è di una coppia di artisti brasiliani, due gemelli, che si fanno chiamare Os Gemeos (che in portoghese vuol dire i gemelli).
Per non arrivare impreparati alla mostra, potete cominciare a studiare proprio loro, qui.

Michael Clayton

Ehi, ho visto un film.
Uno solo?
Uno solo, sì.
Meglio che niente.
Ho visto Michael Clayton.
E com'era Michael Clayton?
Mi è piaciuto molto guardarlo. Fin dalla prima scena. Fin dai titoli di testa. E' uno di quei film, fatti bene bene, con tutte le inquadrature, con tutti i dialoghi giusti, con tutti gli attori uno meglio dell'altro.
Tipo?
La prima che mi viene in mente è Tilda Swinton. Eccezionale. La si vede un po' troppo poco. Ha fatto Le Cronache di Narnia, ma non l'ho visto. Ha fatto anche Broken Flowers, ma non me la ricordo. Qui fa la cattiva. E le viene proprio bene bene. Poi c'è Tom Wilkinson, che io non conoscevo, almeno di nome, ma si è già visto. Su su, falla te la lista dei suoi film, che stai lì senza dire nulla.
Cosa sono un juke-box, secondo te?
Potresti esserlo, mi torneresti proprio comodo. Dai, fai il juke-box. Dai dai.
Ce l'hai la monetina?
Oh cavolo no. Aspetta.
Ma dimmi te, vuoi che faccia il juke-box e non hai neanche la monetina.
Eccola eccola. La inserisco.
Tom Wilkinson ha fatto tra gli altri Batman Begins, The Exorcism of Emily Rose, Se mi lasci ti cancello, Stage Beauty, La ragazza con l'orecchino di perla, Shakespeare in love, Full Monty...
Ok ok. Insomma Tom Wilkinson, che in Michael Clayton ha una parte importante, m'è piaciuto proprio tanto. Fa un bel personaggio, bello di sostanza insomma; e poi abita in un loft newyorkese, un loft trasandato. Subito sotto Tilda Swinton.
Sotto il loft?
No. Dopo la Swinton, lui è il mio preferito.
Anche senza moneta, penso di doverti informare che Tilda Swinton e Tom Wilkinson sono inglesi.
Lo sapevo da sola. Poi c'è Sydney Pollack, che è morto da poco, purtroppo, e che magari è conosciuto più come regista che come attore.
Eyes wide shut...
Zitto, che non ho messo nessuna monetina. Comunque è apparso anche in Will e Grace. Un grande. E' anche rimasto sposato sempre alla stessa donna.
E poi c'è lui, no? George Clooney.
Sì, George Clooney George Clooney. Non metto in dubbio che sia un bravo attore. Non metto in dubbio che sia anche un bell'uomo. Però, uff, fa un po' sempre le stesse faccine, lo stesso sorrisino un po' ironico e distaccato. Ancora non ho capito se mi piace. Ma non mi sta antipatico, tipo Tom Cruise, ecco, che se non lo vedo sto meglio. Anche Matt Damon mi sta antipatico, ma ho la sensazione che sbaglio e sto cercando di farmelo piacere.
Matt Damon ha fatto fra l'altro la serie del Bourne Identity, che sono scritti dal regista di Michael Clayton.
Sì sì. Chiaramente è uno che ci sa fare, tale Tony Gilroy.
E' il suo primo film come regista.
Insomma, come dicevo è un film che ti piace guardarlo. Che vorresti non finisse. Almeno a me ha dato questa sensazione qui. Anche perchè per la prima mezzora non ci capisci niente e alla fine continui ad avere dei dubbi.
E' un legal thriller. Lo fa.
Grazie del termine.
Prego.
Ma non credo che sia solo perché ben fatto che mi sia piaciuto.
Oh come ti dà fastidio ammettere che t'è piaciuto questo legal thriller americano, eh!
Mhmmm. Ci sono anche tanti personaggi minori, alcuni che li vedi anche solo per 5 minuti, tipo il marito dell'ex-moglie di Clooney, ma che poi, vedi, ti rimangono impressi, o anche il fratello tossico, che è già più importante per la storia, ma non è neanche tra i protagonisti. E poi c'è il figlio di Clooney. E' un film ricco. E poi ci sono delle scene, delle idee, che non si vedono troppo spesso, tipo Tilda Swinton che le sudano le ascelle in modo clamoroso chiusa in bagno (succede subito all'inizio quindi non vi rovino nulla).
Metti una monetina vai, che ti lascio con una perla.
Non ce l'ho, posso provare a darti una botta come faceva Fonzie?
Piano però.
Sì.
Il tassista nell'ultima scena è interpretato da Tony Gilroy.
Bella perla. Grazie.
Prego.
Allora alla prossima volta che vedo un film e ho 2 monetine.
Ci vediamo.
Ci vediamo.

Abbiate fede, io ce l'ho