4.9.08

Holiday in Cambodia/5



Un tranquillo pomeriggio di pioggia

Agosto in Cambogia è ancora periodo di monsoni, anche se siamo verso la fine della stagione, anche se in Laos se la sono vista un po' brutta con la piena del Mekong, anche se dall'Italia pensavano che fosse un problema anche per la Cambogia e ci hanno consigliato l'evaquazione immediata. Insomma in Cambogia in agosto il peggio è passato e i cambogiani ci sono un po' abituati; un po' come in Scozia, con quella pioggerellina lieve lieve, nessuno usa l'ombrello, sarebbe ridicolo.
Anzi il pomeriggio se piove, dopo il caldo umido che hai patito la mattina, quel bel scroscio pomeridiano mentre sei lì che esplori i templi di Angkor fa quasi piacere, anche perché la masnada di turisti tende ad andarsene.
Il primo pomeriggio di pioggia per Angkor ho voluto provare la mantella: un caldo allucinante, peggio della mattina. Quindi se proprio piove forte, e tende a piovere forte, meglio l'ombrellino che appunto ti permette anche di bagnarti un po'.
A Phnom Penh ho visto il temporale peggiore, secondo me era un nubifragio, di quelli che se succedono qua non esci, ecco. La popolazione di Phnom Penh, ho notato, in questi casi segue due filosofie.
La prima, facile: ripararsi da qualche parte, anche se muniti di mantelle, ombrelli, cappelli, e aspettare che almeno si calmi un po'. Il posto preferito dove fermarsi sono i benzinai, con quella grossa tettoia che hanno è perfetta soprattutto per i motorini.
La seconda, fare finta di niente: gente totalmente fradicia che continuava a girare disinvolta in motorino, tuttalpiù con la mano a pararsi gli occhi; amici che si incontravano e prendevano tutto il tempo a chiedersi a vicenda notizie delle rispettive famiglie.
La seconda, ha pure una variante: divertirsi. Vuoi mettere giocare a pallone nella piazza sotto il diluvio universale!
Io nel mio piccolo, ho attraversato tutta la città in un tuk tuk, sentendomi in colpa per il guidatore che non aveva né un casco né la mantella, che non sapeva neanche bene dov'era il posto dove dovevo andare e che gli si spengneva il motorino ai semafori. Infine, arrivata alla ThaiAirlines con 10, al massimo 15 minuti di ritardo, nonostante le hostess fossero ancora dentro, solo al di là del vetro, non mi hanno fatto neanche entrare, non mi hanno neanche rivolto la parola, mi hanno solo indicato l'orologio per farmi capire che ero in ritardo e hanno continuato col loro lavoro. Io sono stata una ventina di minuti fuori dal vetro facendo la faccia più sconsolata possibile, ho cercato anche di mettermi un po' a piangere, ma sono state irremovibili. Che fossero di origine tedesca anche se con i capelli neri, la pelle olivastra e gli occhi a mandorla?
Nel frattempo il mio guidatore di tuk tuk aveva sistemato meglio le pareti del suo potente mezzo in modo che io non rischiassi di bagnarmi neanche un pochino.

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