26.2.09

Lasciami entrare




Oskar: Sei molto vecchia? Quanti anni hai?
Eli: Ho dodici anni ma li ho da un sacco di tempo.


Caro Sig Tomas Alfredson,
intanto sappi che sei riuscito a portarmi al cinema a vedere un film dichiaratamente horror. Io i film horror non li vado a vedere. Mai. Per nessun motivo. I film horror li trovo o brutti o se fatti bene mi fanno pauuuura, e a me non piace proprio avere pauuuura. Tu, Tomas, posso chiamarti per nome? che forse sei un amante del genere, magari mi puoi spiegare il senso.
Insomma, Tomas, mi sono fatta coraggio, ho pensato che The Shining, Gli Uccelli, e The Others sono dei gran bei film, che del tuo se ne sente parlare un gran bene, che leggendo le recensioni qua e là, superficialmente per non farmi rovinare il film, di scene proprio da pauuuura ce ne erano poche, e infine ho costretto con la forza il mio coinquilino a venire al cinema con me.
Nel frattempo alla comitiva si è aggiunta anche Effe, che però è più impressionabile di me ed ero più in tensione per i suoi pizzicotti nelle braccia ad ogni scena minimamente a rischio, che per il film in sé. Per fortuna dall'altra parte avevo il coinquilino che ridacchiava.
Veniamo al film. Tomas! Che dire! Le voci avevano ragione. Hai messo su un gran bel filmino. Alcune scene macabre mi hanno dato un po' fastidio, ma lo so, è un problema mio. Ma piuttosto, dove hai trovato quei due interpreti? Oskar e Eli sono così belli. Bellissimi e inquietanti. E bravi. Ma poi sono tutti bravi, anche i personaggi minori. Mentre ti scrivo cerco di capire cosa abbia il tuo film in più, e alla fine forse ho capito. E' tutto sotto tono, è tutto delicato, è tutto ovattato, si parla poco, sono gli sguardi che contano, sono le azioni che contano. Gran parte della storia si svolge di notte, e la neve, che sia giorno o notte, è sempre presente, nel bene e nel male. E tutto questo risalta ancora di più perché gli avvenimenti che accadono non rientrano esattamente nella sfera del pacifico, insomma è un horror. Sì, c'è silenzio, c'è la neve, ci sono due bambini, ma dall'inizio alla fine c'è anche una grande inquietudine. La neve bianca e il sangue rosso, marrone quando è buio. Le due cose però riescono a bilanciarsi, nessuna ha il sopravvento. Un po' come stare nel mezzo tra Effe e il coinquilino.
Mi è piaciuto anche come non spieghi tutto. Non si capisce chi sia esattamente l'adulto con Eli. In automatico uno pensa al padre, ma forse anche no. E il padre di Oskar, è alcolizzato? si è scoperto a un certo punto gay? Forse né l'uno né l'altro. E perché è ambientato negli anni 80?
Il film è tratto da un libro. Me lo consigli?
Insomma, te lo hanno già detto un po' tutti, ma complimentoni!
Yours,
Sburk

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