24.3.09

Seun Kuti e gli Egypt 80


Seun Kuti è l'ultimo figlio di Fela Kuti. Fela Kuti, morto nel 1997, era soprattutto un musicista e compositore nigeriano, inventore dell'Afrobeat e considerato uno dei più geniali musicisti della musica contemporanea. Oltre alla sua musica, Fela Kuti si interessava della Nigeria e dell'Africa: le sue canzoni sono per lo più canzoni di protesta ed è stato imprigionato e torturato varie volte. Aveva numerose mogli, ne sposò 27 tutte insieme a un cero punto, e le divorziò tutte insieme una decina di anni dopo. Non basterebbe un libro per raccontare Fela Kuti, e infatti in giro credo ci siano varie biografie.
Seun Kuti, che ha 26 anni, oggi è alla guida dell'orchestra di Fela, gli Egypt 80, ed infatti ad aprire il concerto non è lui, ma uno dei suoi musicisti, tanto che Esse mi ha guardata e senza che dicesse una parola ho capito che intendeva: nel video era un po' diverso. Ma poi arriva: è altissimo e bellissimo anche indossando ridicoli pantaloni e camicia attilati fantasia leopardata.
Il concerto è al Teatro Dal Verme a Milano, un teatro abbastanza grande classico con le file di poltroncine. La musica, anche per chi non conoscesse un granché la musica africana, è facilmente immaginabile: è ritmata, è ipnotica, è coinvolgente. Ma siamo in un teatro e stiamo tutti seduti, muoviamo la testa, battiamo il ritmo col piede, solo un tizio dai primi ritmi rimane testardamente in piedi e balla, dalla parte opposta a dove siamo sedute io e Esse. Ma pezzo dopo pezzo, diventa irresistibile non ballare e sempre più gente si alza cercando spazi dove ballare negli stretti corridoi tra le file di poltroncine. Quando un signore con la barba bianca e una signora non proprio giovane si mettono a ballare davanti a noi, io e Esse non abbiamo più scuse e si va, nel centro dove ci sono più ballerini e più spazio.
Prima vengono i vigili del fuoco a chiedere di lasciar almeno libero un corridoio in caso d'emergenza, cioè non possiamo ballare uno accanto all'altro ma in fila.
Poi viene uno spettatore che ci appoggia una mano sulla spalla e ci chiede di spostarci perché lui da dov'è seduto non vede. Ci sono tanti posti liberi potrebbe spostarsi lui. Ci spostiamo noi. Altri dopo poco però prendono il nostro posto. Lui chiede anche a loro di spostarsi. E via così, fino a quando si stufa e chiede l'intervento delle maschere. La situazione però non si risolve e alla fine lo spettatore seduto se ne va. Se ne va. Davvero.
Alla fine del concerto il signore con la barba bianca si lamenta di questa Milano che non balla.
Effettivamente il Teatro Dal Verme forse non era il posto migliore dove fare un concerto di musica africana.
Un paio di curiosità: tra il pubblico, non numerosissimo ma il teatro era grosso, ho visto solo due persone di colore. L'orchestra Egypt 80 comprendeva anche due coriste che un po' ballavano, ma speravo ballassero molto di più.
Qui trovate più notizie su Seun Kuti.

3 comments:

Anonymous said...

oh non erano tre le coriste?

Anonymous said...

mi sa che te guardavi altro!

Anonymous said...

ah ah! mi sa che la stessa cosa vale anche per te!