6.4.09

Odissea - Teatro del Los Andes


Teatro del Los Andes è la compagnia di César Brie. Lui è argentino, ma si è formato soprattutto in Europa per poi tornare in America Latina, in Bolivia. Qui una sua intervista.
Il suo Odissea, di cui ha curato la regia, il testo e le luci, l'ho visto al Teatro Era di Pontedera. Quello mal insonorizzato, infatti pioveva e si sentiva.
Di Brie ne avevo sentito molto parlare e con molto entusiasmo.
Beh, ora lo faccio anch'io.
E' molto raro uscire da uno spettacolo di teatro entusiasmati. Posso essere non particolarmente critica, in generale, ma difficilmente esco entusiasmata. Ho ripensato a qual'era stato l'ultimo spettacolo che mi aveva fatto lo stesso effetto, e mi è venuto in mente: Anna Karenina di Nekrosius. Cosa li accomuna?
Prima di tutto una forte spettacolarità, anche se molto diversa. Quella di Brie è molto semplice e essenziale. La sua scena è vuota. Tutta la scenografia è costruita con una moltitutidine di lunghe canne di bambù appese al soffitto e che gli attori muovono costruendo stanze, prigioni, divisioni, camere da letto, isole, navi, frontiere, muri. Le canne costruiscono giochi di luce, anche. Un vedo non vedo. La scenografia poi è costruita dagli attori, che non sono solo attori, ma anche acrobati, danzatori, cantanti, suonatori di chitarre, fisarmoniche, violini, camminano sui trampoli, cambiano abito e personaggio. La scena è vuota, ma sempre riempita da un corpo. Da una voce. Da un'ombra.
Li accomuna anche la recitazione, degli attori, che hanno una presenza sulla scena che ti tiene, tu spettatore, sempre inchiodato lì. Ti guardano, attirano continuamente la tua attenzione. Anche Calipso, che parla con un forte accento americano.
Li accomuna anche la lunghezza. Odissea è durato più di due ore.
Forse li accomuna anche la storia che si è scelto di raccontare. Nekrosius si attiene preciso preciso ad Anna Karenina, però. Brie ha sempre fatto un teatro politico. Qui la storia è semplice, è quella di Ulisse, che anche se non l'hai studiato a scuola, la storia la sai. C'è Penelope che lo aspetta e disfa la tela, c'è Calipso che s'innamora, ci sono gli dei che non sono d'accordo, c'è la Circe e i suoi maiali, ci sono i Ciclopi, c'è Telemaco che lo va a cercare e il cane Argo. Brie l'ha un po' riscritta, ha selezionato solo alcune parti, ha tirato fuori il comico di alcune situazioni, ha sottolineato la drammaticità di altre, ha collegato il viaggio di Ulisse al viaggio di tanti sudamericani verso il Nord America. Ha ricordato il viaggio di tutti verso la propria Itaca.
Li accomuna che mi hanno emozionato e divertito e fatto pensare tutt'e due.
Per chi è da queste parti, Odissea il 25 e il 26 aprile è al Teatro Pasquini di Castiglioncello (LI).

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