25.6.09

Trrrrremiti


Rieccomi qua!
Ero alle Tremiti.
Che sono 5 isolette al largo della Puglia nel Mar Adriatico. Due si chiamano Pianosa e Capraia, ma sopra non ci sta nessuno e Pianosa è anche lontana dalle altre. Le altre quattro invece sono vicine vicine, che volendo te le puoi fare anche a nuoto, con la canoa sicuramente meglio. Cretaccio praticamente è solo uno scoglio, sopra non c'è neanche un albero. L'autista del pulmino dell'albergo appena arrivati ci ha detto che su Cretaccio c'erano i fanghi e che la gente se li andava a fare, ganzo abbiamo pensato, ma il barcaiolo che ci ha traghettato a San Nicola per la modica cifra di 5 euro a testa (come dicevo ci si arriva a nuoto, saranno 500 m - sì forse di più ma sono vicine vicine davvero) ci ha detto che c'è solo creta e che quelli che vanno a cospargersi di creta non sono tanto normali secondo lui. Cretaccio però è stato il pilone di un ponte che doveva collegare le due isole maggiori, ci ha detto quello che guidava il gommone per andare a fare le immersioni, anche se non ho capito se il ponte ci sia mai stato veramente o se fosse solo un progetto. San Nicola è forse la più affascinante delle isole, le sue coste sono tutte a strapiombo e in cima c'è una grossa fortificazione, con chiesa, convento, chiostri, e tutto quello che serve ai monaci che però non credo ci abitino più, io almeno non li ho visti; fuori dalla costruzione comincia una bella passeggiata su una spianata che domina il mare e che arriva fino al cimitero. Deludente: hanno pensato bene di sostituire le vecchie tombe con degli obrobri moderni. Su San Nicola ci sono dei negozietti di souvenir, dei ristoranti, uno dei quali, quello dei filtri d'amore, assolutamente da evitare, ci ha detto il nostro barcaiolo, e dei bar. Un po' di persone ci abitano credo, ma proprio pochine. San Domino è l'isola dove c'è tutto il resto, alberghi, bar, discoteche in pieno centro con della musica bruttissima e altre in pineta un po' meglio, pizzerie, la conad, centri sub uno sopra l'altro, ed è piccola. La discoteca in centro si chiama Diomede, che sarebbe l'eroe greco che non mi ricordo bene come ha contribuito all'origine delle Tremiti, ma per noi è diventata una perfetta imprecazione e l'accento è già sulle 'e'. San Domino è molto verde, piena di pini e di capperi, di lampioni e panchine, è soprattutto rocciosa, una roccia bianca che rende il mare turchese e fa male ai piedi, è piena di donne dell'est, solo donne, giovani, che lavorano nei bar e nei supermercati ma che devono sempre chiedere conferma alla padrona, che è italiana. Su San Domino insomma c'è un mucchio di roba e immagino a luglio e agosto anche un mucchio di gente. Probailmente c'è un mucchio di gente anche sott'acqua dove almeno però ci sarà silenzio - oddio con i motoscafi e le moto d'acqua chissà. Sott'acqua oltre ai piloni, c'è anche una statua enorme di padrepio, ma noi non l'abbiamo vista; invece abbiamo visto polpi nelle tane, aragoste fuori dalle tane, gronghi che se li chiami con le dite escono fuori dalle tane e se non stai attenta ti danno pure un morsetto, gamberi fantasma che gli vedi solo gli occhi, gamberi normali che tanto vederli è sempre un'impresa e tanti tanti pesci; qualcuno ha visto un barracuda ma secondo gli altri l'azoto gli aveva dato alla testa, a quel qualcuno, non al barracuda. E poi ci sono anche grotte, cunicoli, sifoni e panettoni (si chiamano così). Ci sono barche affondate dei primi del novecento e anfore romane; e anche una macchina e un aereo, ma lì neanche ci hanno portato. E c'è, dice, l'immersione notturna più bella del Mediterraneo, ma purtroppo quella notte lì sono venuti giù fulmini e tuoni e qualcuno è pure riuscito a farci una bella foto (è una prova quella, mica un barracuda).
(Foto di mic)

2 comments:

PJ said...

Ma il diving, com'era?

Sburk said...

Il diving era eccezionale davvero: tutto l'opposto di quello che si diceva l'ultima volta che ci siamo sentiti. Questi erano perfetti sia come guide, venivano giù in acqua e ti facevano vedere tutto quello che c'era da vedere e se qualcuno era in difficoltà ti aiutavano; sia come organizzazione, facevano tutto loro, non dovevamo neanche montare le bombole, dovevamo solo vestirci salire sul forgoncino che ci portava al gommone dove le nostre bombole erano lì pronte belle e montate. Si chiamano Marlin, gli faccio pubblicità più che volentieri.