28.8.09

L'Irlanda per ostelli/6



Old MonasteryHostel, Letterfrack
Se uno legge i commenti su TripAdvisor, il sito che raccoglie i commenti di chiunque su tutti gli alberghi, pensioni, campeggi, B&B e ostelli di tutto il mondo, da Letterfrack, il suo ostello e il tizio che lo gestisce, si tiene a debita distanza. Sempre su TripAdvisor uno si fa l'idea che quell'ostello e il tizio che lo gestisce sia apprezzato solo dai francesi - i loro commenti, in francese, lo descrivono come un paradiso. E in effetti quando arrivi finalmente a Old Monastery Hostel ci trovi solo francesi e una ungherese.
Io e icoandhiscats per fortuna non avevamo controllato TripAdvisor, anche perché decidiamo di andarci seguendo i consigli della ragazza svedese che lavorava all'ostello di Inishbofin e del sardo palermitano. A loro brillano gli occhi, parlando di Old Monastery. E noi ci fidiamo; e poi all'ostello di Inishbofin non funziona neanche il telefono pubblico, figuriamoci se c'è una postazione internet.
Quindi andiamo.
Facile a dirsi.
Letterfrack sono 4 case e 2 pub.
Ci dicono che il modo più semplice per arrivarci, dato che non abbiamo un'auto, è l'autostop, che pare soprattutto in questa zona dell'Irlanda, usi ancora abbastanza.
La zona è il Connamara, ed è davvero bellissima.
Beh. L'autostop funziona. Con tre passaggi riusciamo a fare i 13 km (13! a me sembravano molti di più) che ci separano dal misterioso ostello.
Arriviamo e non c'è nessuno, ma una scritta sulla lavagna ci consiglia di non preoccuparci e se proprio si dovesse andare in crisi c'è un numero di telefono. Noi intanto ci guardiamo intorno, è tutto aperto. La casa è su due piani, e sul retro c'è un prato con ruscello dove campeggiare. Tutto è in legno con finestre enormi e muri di tutti i colori, ma vince il rosso. Nel bagno c'è un divano e la musica lirica. All'ingresso tra un gommone e i giubbotti di salvataggio c'è un confessionale. In molte stanze ci sono stufe o camini, e la sera in salotto vengono accese le candele. Ci sono libri ovunque, e disegni, e cartine, e un dante alighieri sul tavolo accanto all'agenda per le prenotazioni, strumenti e fotografie, poesie dipinte sui muri, scaffali con vecchie macchine da scrivere e radio, teschi di animali e barattoli. Ogni stanza ha un nome diverso. A noi tocca quella africana, perché chi l'aveva prenotata non arriva e alla fine Stephen, il gestore, o proprietario, decide che non ha più voglia di aspettare e la lascia a noi. E' enorme. Stephen fa parte del paesaggio. Parla il minimo indispensabile ma sorride sempre. Dopo qualche pinta al pub in fondo alla strada, parla un pochino di più e diventa quasi ridanciano. Stephen e una tizia tedesca che però vive in Spagna ma viene a dare una mano all'ostello d'estate mettono su una notevole colazione, che però va presa al volo, dalle 8.30 alle 9.30, dopo teste e lische, dice Stephen. Porridge, scones, pane morbido tutto fatto in casa, uova sode, marmellatine, tè, caffè e musica soul di sottofondo. Un po' di ragnatele sapientemente lasciate nei punti giusti danno l'ultimo tocco all'Old veryfreak Monastery Hostel.
Oltre all'ostello Letterfrack offre il Connemara National Park dove un sentiero in certi punti rialzato per superare le varie distese di torbiere ti porta in cima a un monte, e se hai fortuna e c'è il tipico tempo irlandese, cioè raffiche di vento, freddo e pioggia, può essere molto caratteristico. Vicino, sempre a piedi per stradine dove non c'è nessuno tranne i cani che si annoiano e quindi non ti mollano più, si arriva al mare, piccole baie e insenature. Puoi fare sci d'acqua. E soprattutto da Letterfrack inizia il Connemara, verdissimo e senza alberi, con laghetti che si mescolano con insenature e fiordi (anche se la Lonely Planet dice che non è proprio un fiordo quello perché non è di origine glaciale). La strada che la attraversa è stretta stretta e piena di curve, gli autobus che si incrociano si sfiorano ma non rallentano, e quando siamo arrivati a destinazione io ho fatto i complimenti all'autista. E c'è la Kylemore Abbey, un'abbazia benedettina immersa nel verde con bel giardino.
Bello il Connemara. Bello l'ostello. La prossima volta che si viene in Irlanda ci passeremo più tempo e lo visiteremo meglio. Sì.

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