18.3.10

Divorzio all'italiana


















Regia: Pietro Germi.
Anno: 1961
Scenegggiatura: De Concini, Germi, Giannetti
Produttore: Franco Cristaldi
Fotografia: Leonida Barboni, Carlo di Palma
Attori principali: Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Daniela Rocca

Non esistendo in Italia ancora una legge per il divorzio, un nobile siciliano un po' decaduto decide di ricorrere a un articolo del codice penale ancora perfettamente in vigore, l'articolo 587 che regola il delitto d'onore. Non sarà però semplice per Fefè costruire l'occasione per essere disonorato dalla moglie e poterla così uccidere con la tranquillità di rimanere in carcere per meno di tre anni, e sposare la giovane cugina di cui si è invaghito.
Il film è tratto da un romanzo di Giovanni Arpino, Delitto d'onore, e nelle prime intenzioni degli sceneggiatori sarebbe dovuto essere un film drammatico. Non si sa bene poi perché, ma per fortuna, il film diventa una commedia; la prima commedia di Pietro Germi e quella che darà il titolo al fortunato filone della commedia all'italiana. Ma pur essendo una commedia rimane la critica a una società bloccata su se stessa e sull'alto numero di uxoricidi in quegli anni in Italia.
Il film sfrutta soprattutto il grottesco, a partire dalla trama per proseguire con i personaggi: il marito (Mastroianni) è pieno di tic, la moglie (Rocca) è baffuta e stucchevolmente zuccherosa, l'amata (Sandrelli) eccessivamente languida.
Il ritmo è perfetto.
La fotografia in bianco e nero fatta di facce e coppole siciliane, chiese e preti e comunisti, scorci di ville decadenti, è bellissima, o meglio c'è, la noti, capisci che c'era uno (due in questo caso) lì che c'ha pensato bene a come farla (Carlo Di Palma oltre a lavorare con i grandi registi italiani degli anni 60 e 70, ha curato la fotografia di moltissimi film di Woody Allen)
Non mancano le citazioni. Durante il supposto tradimento della moglie tutto il paese è andato al cinema, sedie extra alla mano, a vedere lo scandaloso film di Fellini, la Dolce Vita, protagonista Mastroianni.
Anche qualche pettegolezzo. Pare che a Germi Mastroianni non stesse per niente simpatico e che infatti non lo volesse neanche nel cast, ma altri rifiutarono e Mastroianni insistette molto. Per continuargli a dare fastidio Mastroianni crea un personaggio che un po' assomiglia a Germi nella sigaretta tenuta in bocca sempre di lato e col tic sempre di lato alla bocca quando la sigaretta non c'è, accentuandone i caratteri. Daniela Rocca invece durante le riprese del film era l'amante di Germi, e pare che la loro storia fosse particolarmente travagliata e abbia contribuito a peggiorare la già precaria salute psichica dell'attrice.

Insomma, il film mi ha proprio entusiasmato e lo consiglio a chiunque non l'avesse mai visto. E forse l'ho anche già detto ma guardandolo mi sono chiesta tutto il tempo come abbiamo fatto a dimenticarci come si fanno i film.

2 comments:

enzo said...

Come abbiamo fatto? Abbiamo perso l'amore e la passione, troppo occhio al portafoglio e poco alla macchina da presa.

Robert McCain said...

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