14.2.11

Due film nel fine settimana



Another Year, Mike Leigh.
Come mi giro mi giro trovo recensioni incredibili su questo film. Si dice che vincerà Cannes. Io non ho una gran passione per i film, come dire, neo neo neo realisti, di solito francesi, certe volte inglesi. Non sono proprio i miei preferiti ecco; poi ci sono sempre le eccezioni. Quindi non sono uscita dal cinema dicendo wow, però è tre giorni che continuo a pensarci e a parlarne con chiunque l'abbia visto o non visto. Nel film non succede assolutamente niente, infatti per buona parte del film mi aspettavo succedesse qualcosa: un incidente tremendo, una bomba nella metropolitana, le scappatelle del marito, anzi no, della moglie... Cambiano solo le stagioni, autunno, inverno, primavera, estate: ma niente a che fare con Kim Ki-Duk. Sono i personaggi il capolavoro del film, è di loro che parli: qual'era il tuo preferito, quanto ti dava sui nervi quell'altro, cosa era successo secondo te al fratello, cosa sarebbe meglio per il figlio... e ci spettagoli e ti accorgi che un po' gli vuoi anche bene. Attori notevole dalle espressioni facciali infinite.



A single man, Tom Ford.
Tom Ford è uno stilista di moda. Un super stilista di moda e questo è il suo primo film. A single man si vede che l'ha fatto uno stilista, non solo nei vestiti e nelle acconciature; esteticamente è molto curato, è perfettamente curato, fino all'utlimo dettaglio, fino all'ultima inquadratura. Nella prima, invece, si vede il corpo nudo di un uomo immerso nell'acqua che si lascia trasportare dalla corrente. Si sente che ogni cosa è stata pensata. Ma non stucca per niente. E' un po' Armani, diciamo, in qualche modo, sempre sul filo del rasoio, riesce a rimanere misurato. E' tratto da un romanzo di Christopher Isherwood e racconta la giornata di un uomo che ha da poco perso l'amore di una vita e che non riesce a riprendersi. Protagonista Colin Firth, che mi piace sempre di più (il suo primo piano quando per telefono riceve la cattiva notizia è fantastico), e Julianne Moore, che mi è sempre piaciuta.

2 comments:

Anonymous said...

Saluti alla bloggista

Ho visto quello di Mike Leigh qui a Melbourne.....
Concordo, proprio un bel film che ti accompagna per giorni. Penso che Leigh sia capace di dare ai personaggi dell'Inghilterra cosi' inglesi, perdonamela, un cuore senza cadere nello sdolcinato o scontato. Sono parziale, il cinema inglese mi piace molto. A parte il mio idolo Ken Loach, ne ho visti altri capaci di raccontare persone normali e parlare di lavoro, emarginazione e solitudine. Argomenti che difficilmente vediamo nei nostri italiani. Infatti, il Lucchetti di un anno fa mi stupi' molto.

Alla prossima. Leonardo

sburk said...

Vederlo a Melbourne e soprattutto in lingua originale, sicuramente era meglio.
Con La nostra di vita, di Luchetti, Elio Germano, che per me è veramente un incredibile attore, vinse Cannes mi sembra a parito merito con Bardem.