18.1.12

Lo zio Boonme che si ricorda le vite precedenti


Prima di prendere informazioni:
Lo zio Boonme è un film thailandese vincitore di una palma d'oro.
E' un film più di fantasmi, che di vite precedenti, penso.
Fantasmi di ex mogli, di figli che si sono trasformati in scimmie dagli occhi di fuoco, di bufali che si liberano, di principesse e pesci gatto.
E' film dove la natura è importante; in Thailandia non può essere diversamente, penso.
E' un film dove non ci ho capito niente e ho fatto molta fatica a seguirlo, ma non ho mai staccato gli occhi dal piccolo schermo televisivo neanche fosse la prima volta che vedevo Psycho di Hitchcock.
E' un film a inquadrature fisse. Sicuramente la maggior parte. Buono come antidoto dopo aver visto Von Trier.
Insomma, alla fine del film è difficile dire cosa se ne pensa.
Ielle ne voleva discutere senza rendersi conto che aveva dormito per più della metà del film. Gibi invece si rendeva perfettamente conto di essersi addormentato dopo cinque minuti dall'inizio del film. Ma ci stavano bene insieme a Zio Boonme: erano i miei due fantasmi per un film in 3D.
Alla fine del film capisco che Zio Boonme mi affascina, ma non so perché. Forse per lo stesso motivo per cui non c'ho capito niente: della cultura thailandese non so quasi nulla.

Poi prendo informazioni:
Lo zio Boonme fa parte di un progetto più grande che comprende due cortometraggi e un'istallazione.
Apichatpong Weerasethakul, il regista (un tizio parecchio quotato nel mondo del cinema) dice che il film racconta il rapporto uomo-animale, cancellando la linea di demarcazione che li separa.
E dice anche che Boonmee è l’emblema di qualcosa che sta per scomparire, qualcosa che viene eroso dal tempo, come i cinema, i teatri, i vecchi stili di recitazione che non trovano più posto nella contemporaneità.
Riguardo alle vite precedenti che io, ignorante occidentale, non ho individuato, dice che inizialmente, la sceneggiatura era più esplicita circa le sue vite precedenti, ma poi nel film ha deciso di lasciare libero il pubblico di decidere quali fossero e quali no. Certo, guardando il film alla fine si capisce che Boonmee poteva essere stato un bisonte o una principessa (ah sì?). Ma dal suo punto di vista poteva essere una qualsiasi altra creatura vivente che appare nel film – un insetto, un’ape, il soldato, il pesce gatto e così via. Poteva perfino essere lo spettro della scimmia, e il fantasma della moglie. Così, il film rafforza uno speciale collegamento tra il cinema e la reincarnazione. Il cinema è il mezzo attraverso il quale l’uomo crea universi alternativi, altre vite (tanta roba insomma).
Le informazioni le ho prese qui e qui. Blogger cinefili seri, questi.

Conclusioni:
Il mio inconscio la sa molto più lunga di me.

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