10.4.12

Pollo alle prugne



Di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud.

Se pensi Marjane Satrapi pensi Persepolis.
Se pensi Persepolis pensi wow.
Se pensi wow pensi wow soprattutto per il fumetto o graphic novel che dirsivoglia (che bella parola dirsivoglia, ma è una parola o sono tre?).
Se pensi fumetto o graphic novel che dirsivoglia eccetera eccetera puoi pensare anche Pollo alle prugne.
Ma io Pollo alle prugne non l'ho letto mentre Persepolis sì, e pensai capolavoro.
Se pensi capolavoro non pensi Polla alle prugne, nel senso del film.
Il fumetto non lo so, ma da voci di corridoio non penso sia un capolavoro nel senso di Persepolis.
Se pensi Persepolis nel senso del film pensi film d'animazione.
Se pensi Pollo alle prugne nel senso del film non pensi film d'animazione.
Non lo pensi nel senso stretto del termine, perché poi i personaggi sembrano fumetti anche se sono attori in carne ed ossa, la storia è una favola, e le immagini sono molto costruite. Insomma, in confronto, Persepolis sembrava un film di Roberto Rossellini del neorealismo. Giuro.
Se pensi Rossellini pensa invece alla figlia, Isabella, perché fa uno di quei personaggi che sembrano fumetti in Pollo alle prugne. Bella e fantastica come sempre. Poi c'è anche la moglie di Bruce Willis in Pulp Fiction, quella che bontà sua si dimenticava l'orologio.
Se pensi personaggi che sembrano fumetti pensi al Favoloso mondo di Amelie, perché a personaggi e a fotografia lo ricorda molto. E lo pensi anche perché c'è Jamel Debbouze che ne fa due di personaggi.
Se insisti a pensare al pollo alle prugne (nonostante uno sia vegetariano) pensi cinque minuti forse meno del film e tanto ve lo dico subito, non lo mangia il pollo alle prugne.
Se pensi Pollo alle prugne nel senso del film, non pensi proprio Persepolis.
Io mi ci sono anche un po' annoiata che a me al cinema di annoiarmi succede molto di rado.

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