30.5.12

Cosmopolis


Cosmopolis è il nuovo film di David Cronenberg, presentato ora ora a Cannes.
Cosmopolis è tratto da un romanzo di Don DeLillo che lessi una decina di anni fa e che mi piacque molto.
Cosmopolis il libro mi aprì il mondo della letteratura americana, nel senso Stati Uniti, contemporanea che fino a quel momento avevo snobbato, insieme a molte altre cose americane (che continuo a snobbare).
Cosmopolis il libro mi fece pensare che gli scrittori americani riuscivano in modo incredibile a descrivere il presente. Più degli scrittori europei.
Cosmopolis il libro lo lessi prima di Pastorale Americana di Philip Roth, che continua ad essere uno dei miei romanzi preferiti, e Philip Roth uno dei miei scrittori preferiti.
Dopo Cosmopolis il libro lessi altri due libri di DeLillo, ma non mi appassionarono particolarmente, infatti non ricordo neanche di cosa parlassero, mentre di Cosmopolis sì.
Cosmopolis il film secondo me non funziona. Anche se mi rimane il dubbio del doppiaggio, forse in inglese, chissà, funziona.
Cosmopolis, come il libro, è tutto dialogo, anzi una serie di monologhi, che nel libro funzionano alla grande: diventano tante microstorie.
Cosmopolis, come il libro, si svolge tutto a bordo di una limousine che gira per New York con a bordo un giovane manager ricchissimo. Ai tempi del libro si supponeva che DeLillo si fosse ispirato Bill Gates. Il giovane manager ricchissimo fa tutto a bordo della limousine, tutto, e soprattutto incontra persone, ed è dall'interazione con queste persone che nascono i dialoghi e i monologhi che nel libro funzionano benissimo ma nel film no.
Sarei curiosa di vedere quanto i dialoghi del libro e i dialoghi del film si sovrappongono.
David Cronenberg è chiaramente in una fase parolaia, anche A dangerous method era pieno di parole, e anche quello, secondo me, non funzionò (e lo vidi in lingua originale).
David Cronenberg è canadese, e nonostante molti dei suoi primi film che tendenzialmente preferisco non vedere, mi sta molto simpatico.

29.5.12

Exco e il terremoto



Sburk: Eccoti, racconta.
Exco: Dormivo, mi ha svegliato. Sono andato in bagno e poi mi sono rimesso a dormire.
Ho capito che se dormo non ho paura.

Foto di amico di Exco. Le bibiclette a terra fanno parte di un flashmob a favore dell'uso della bici, che a Padova mi sembra già molto più usata che a Pisa.

Update.
Scossa n.2
Exco: ti saluta coinqui.elle
Sburk: ah quindi ora non sei da solo in casa.
Exco: no; ed è arrivato anche coinqui.effe.
Sburk: meglio, no?
Exco: certo, tutti uniti contro il sisma.

28.5.12

La legge di Figaro


Quando sburk passa il cencio in tutta la casa, io, Figaro, quello nella foto, entro le prime 24 ore, quando tutto è profumato e splendente, sul pavimento ci faccio due o tre vomitatine. Sapete, il pelo...

23.5.12

Bill Murray presenta Moonrise Kingdom, l'ultimo film di Wes Anderson



Io lo amo.
Bill Murray (62).
Anche se magari con Wes Anderson (43) c'è meno differenza d'età.

(via il post)

22.5.12

La vignetta del New Yorker


Lì per lì ho pensato che si erano dimenticati il testo della vignetta, e che le galline stavano spettegolando sulla mucca.
Ma cosa si dicevano mai, mi chiedevo.
Appena ho smesso di pensare alle galline l'ho capita: geniale!

Roman Polanski: A Film Memoir


Sorrido all'età di Polanski: 79 ad agosto. Mi succede tutte le volte, perchè dargli dell'ottantenne è veramente difficile.Ora è vero che Resnais ha appena fatto un film ed ha 90 anni. Poi ci sono i nostri fratelli Taviani. Il cinema è roba da vecchi?
Sorrido quando ci fa vedere come si costruisce una busta di carta.
Sorrido alla serie di fotografie scattate dopo l'ultimo ciak dei suoi film con tutta la sua troupe schierata e lui al centro sorridente.
Sorrido poco, per il resto, primo perché la vita di Roman Polanski è stata un tragedia dietro l'altra a cominciare dall'ever vissuto nel ghetto di Varsavia durante l'invasione nazista, alla morte della prima moglie mentre era incinta, alla prigione qualche anno fa a in svizzera. Lui sorride e afferma che è stata anche piena di grandi felicità, lui dice che gli alti e i bassi alla fine si equilibriano.
Sorrido poco anche perché il documentario, diciamolo, non è un granché. E' totalmente statico: tutta l'intervista, e c'è solo l'intervista, si svolge nella casa svizzera dove Polanski abitava a quel tempo durante gli arresti domiciliari. Il regista del documentario poi non è Polanski, che riesce bene a farti sentire la claustrofobia degli spazi chiusi. E mi vien da pensare che con tra le mani una vita come quella il regista avrebbe davvero potuto fare un po' di più. Troppo pochi i riferimenti ai suoi film, anche se penso proprio che l'intento del documentario fosse proprio quella di permettere a Polanski di raccontare quella che è stata la sua vita, e soprattutto la sua verità sulla vicenda dell'accusa di stupro, più che i suoi film. Ma alla fine penso proprio che i suoi film raccontino anche di lui molto di più. Ovviamente anche molto meglio.

18.5.12

Da quando Otar è partito



Commedia surreale e malinconica.
Eka, Marina e Ada. Tre generazioni di donne.
Otar il figlio andato a cercar fortuna a Parigi.
Parigi quando piove.
La povertà della Giorgia.
Rimpiangere Stalin.
Studiare a luce di candela.
Lavare i capelli con l'acqua troppo calda.
I mercati lungo il fiume.
Parlare in francese.
Una libreria francese.
Emigrazione.
Lettere con notizie e soldi.
Lettere lette ad alta voce.
Lettere scritte a lezione.
Telefonate interrotte.
L'amore materno.
L'amore filiale.
Soldi nascosti nel regiseno.
Letti condivisi.
Automobili con i giornali sui finestrini.
Vicine di casa.
Canzoni cantate da tutti.
L'albero dei desideri.
Una dasha a primavera.
Una morte.
Abbracciarsi in metropolitana.
Salutarsi in aeroporti.

Da quando Otar è partito è un film del 2003 di Julie Bertuccelli, visto totalmente per caso qualche sera fa e che mi è piaciuto moltissimo. E quando non te lo aspetti ti piace anche di più. Vale sicuramente la pena vederlo in lingua originale con sottotitoli anche perché parlano giorgiano e francese. Il film vinse il Gran Premio della Giuria a Cannes. Julie Bertuccelli ha fatto anche un altro film, uscito in Italia nel luglio 2011, che si chiama L'albero. E' girato in Australia ed ha come protagonista Charlotte Gainsbourg. Penso che lo vedrò al più presto.

17.5.12

Bill Murray


è sempre Bill Murray.
E' cominciato il Festival di Cannes 2012.
Foto via ilpost

ssssspring linksssss



cbp consiglia questa donna
loro controllano cosa leggi, se ti trovi a New York
un riciclo al giorno leva il capitalismo di torno... magari
per non deprimersi troppo c'è sempre la musica
grazie alla quale ho appena scoperto il gruppo svedese Junip che ho deciso che mi piace, li trovate nell'edition 7 n. 2 del sumenzionato link
a.esse suggerisce di andare qui per la muisica
a.esse suggerisce anche questo blog, che di musica non è
un sito di fotografia lo-fi di cui mi piace la grafica, e le foto
e dopo la primavera c'è l'estate

16.5.12

Exco il clone 2.0



Primo indizio
Exco: Credo che quest'anno non andrò a quel festival di musica ganza super ganzo in un posto ganzo in Croazia che dura 3 giorni e che mi piace un casino e che c'è a settembre e di cui ancora porto il braccialetto al polso, e del quale mi compro il biglietto sei mesi prima e i biglietti delle precedenti edizioni li ho incorniciati e attaccati sopra il mio letto.
Sburk: Ah no?
Exco: No.
Sburk: E come mai?
Exco: In fondo ci sono già stato due volte, e il biglietto costa molto e settembre e mese di esami. Magari faccio qualcos'altro.

Secondo indizio particolarmente rilevante
Exco: Ho deciso che quest'anno non vengo a canapisa.
Sburk: Grossa decisione. Però effettivamente è solo pochi giorni prima dell'esame.
Exco: Non mi conviene vero?
Sburk: Ho paura di no.

Terzo indizio piccolo ma tutto fa brodo
Exco: Il ranza e l'università non stanno funzionando molto.
Sburk: Mi dispiace.
Exco: Sta pensando di andare in Australia.
Sburk pensa ma che c'ha questa Australia che tutti ci vanno, ora sul serio mi tocca andarci anche a me.
Sburk: E ci vuoi andare anche te?
Sburk lo dice con finta calma, sempre per la convinzione che ognuno è libero di fare le proprie scelte e lungi da Sburk influenzare qualcuno tantomeno Exco. Sburk lo dice con finta calma ma ha perfettamente presente come la vita del ranza e quella di exco è sempre andata di paripasso. Sburk pensa anche che il ranza dice tante cose e che di rado poi le fa, ma spera anche che il ranza trovi la sua strada.
Exco: Mah, no. Ho deciso che voglio finire l'università. Poi a me psicologia piace, gli argomenti mi interessano (ndb il ranza è iscritto a economia) anche se studiare mi fa proprio fatica e non mi riesce un granché.

15.5.12

Percussioni in casa



In origine era Music for one apartment and six drummers. Presentato a Cannes 2001 è un corto di 9.30 minuti e si può vedere qui.
Io lo trovo notevole. Exco odierebbe il finale aperto.

Nel 2010, gli stessi due registi che si chiamano Ola Simonsson e Johannes Stjärne Nilsson e che immagino siano svedesi, ne hanno fatto un lungometraggio anche questo presentato a Cannes. Il film si chiama Sound of noise e dice sia proprio fatto a film, con una trama e tutto quello che fa cinema. Dice sia uscito un po' in tutta Europa, anche in Turchia ad esempio, ma in Italia no.

Io lo vedrei volentieri.


14.5.12

Herzog per sempre



Qualche anno fa, Werner Herzog viaggiava su un volo interno da qualche parte in Colorado quando il carrello per l'atterraggio smise di rispondere ai comandi. Avrebbero dovuto fare un atterraggio di emergenza. La pista era coperta di schiuma e vari camion dei pompieri erano pronti ai lati. "Ci fu chiesto di piegarci e portare la testa sulle ginocchia e abbracciare le gambe," racconta Herzog, "ed io mi rifiutai." La hostess si arrabbiò molto, e il copilota uscì dalla cabina e gli ordinò di fare quello che gli veniva chiesto. "Io dissi 'Se non ce la facciamo voglio poter vedere cosa mi sta arrivando, e se sopravviviamo, voglio vedere anche quello. Non metto in pericolo nessuno se non mi metto in questa stupida e per niente dignitosa posizione.'" Alla fine, l'aereo atterrò normalmente. Herzog fu bandito a vita da quella linea aerea che però, e ride, fallì due anni dopo. Herzog racconta questa storia per dire come ha intenzione di affrontare qualsiasi cosa che gli viene contro, come se qualcuno lo mettesse in dubbio. Il regista tedesco, ormai vicino al suo settantesimo compleano è diventato una leggenda per come affronta situazioni che molti altri eviterebbero.

Esce il nuovo documentario di Werner Herzog: Into The Abyss: A Tale Of Death, A Tale Of Life, sui condannati a morte in una prigione del Texas.

Qui tutto l'articolo del Guardian, con intervista.

9.5.12

Bacon vs Rothko


























Leggo su il post che un quadro di Rothko (Orange, Red, Yellow) è diventato il quadro di arte contemporanea più costoso del mondo. Precedentemente il primato era di Bacon con Triptych 1976. Nonostante io abbia imparato ad apprezzare Rothko, Bacon rimane il mio favorito.






Tra le prime 20 opere d'arte più costose c'è anche un italiano, Amedeo Modigliani con Nu assis sur un divan.

























In realtà dovrei smettere di occuparmi di queste cose frivole e pensare all'Inferno di Dante.

7.5.12

New adventures in Diana F+

Rullo 120 b/n #4.
Nonostante le teste mozzate e i tappi lasciati sull'obiettivo - anzi sono riuscita a trovare un nuovo modo di lasciare i tappi sull'obiettivo, perché uno non mi bastava: sull'obiettivo 55mm che ho usato per questo rullo, e al quale secondo me va il merito della migliore riuscita di queste foto, si può aggiungere un'ulteriore lente per fare i close-up. Ogni lente quando non in uso ha 2 tappi, uno davanti e uno dietro. Mi sono dimenticata il tappo di dietro della lente per close-up, cioè per chiarirvi la situazione, ho collegato due lenti con un tappo nel mezzo. Congratulazioni, me lo dico da sola - nonostante tutto, insomma, per la prima volta soprattutto per una foto - questa - mi dichiaro soddisfatta.
Merito anche dei soggetti.