22.5.12

Roman Polanski: A Film Memoir


Sorrido all'età di Polanski: 79 ad agosto. Mi succede tutte le volte, perchè dargli dell'ottantenne è veramente difficile.Ora è vero che Resnais ha appena fatto un film ed ha 90 anni. Poi ci sono i nostri fratelli Taviani. Il cinema è roba da vecchi?
Sorrido quando ci fa vedere come si costruisce una busta di carta.
Sorrido alla serie di fotografie scattate dopo l'ultimo ciak dei suoi film con tutta la sua troupe schierata e lui al centro sorridente.
Sorrido poco, per il resto, primo perché la vita di Roman Polanski è stata un tragedia dietro l'altra a cominciare dall'ever vissuto nel ghetto di Varsavia durante l'invasione nazista, alla morte della prima moglie mentre era incinta, alla prigione qualche anno fa a in svizzera. Lui sorride e afferma che è stata anche piena di grandi felicità, lui dice che gli alti e i bassi alla fine si equilibriano.
Sorrido poco anche perché il documentario, diciamolo, non è un granché. E' totalmente statico: tutta l'intervista, e c'è solo l'intervista, si svolge nella casa svizzera dove Polanski abitava a quel tempo durante gli arresti domiciliari. Il regista del documentario poi non è Polanski, che riesce bene a farti sentire la claustrofobia degli spazi chiusi. E mi vien da pensare che con tra le mani una vita come quella il regista avrebbe davvero potuto fare un po' di più. Troppo pochi i riferimenti ai suoi film, anche se penso proprio che l'intento del documentario fosse proprio quella di permettere a Polanski di raccontare quella che è stata la sua vita, e soprattutto la sua verità sulla vicenda dell'accusa di stupro, più che i suoi film. Ma alla fine penso proprio che i suoi film raccontino anche di lui molto di più. Ovviamente anche molto meglio.

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