24.10.12

Pantelleria/2




Pantelleria è un'isola spettacolare, che non te l'aspetti; o almeno io non me l'aspettavo.

Mentre la giravamo con una Fiat Punto scassatissima affittataci dal proprietario della rimessa del porto dove abbiamo ormeggiato per qualche giorno, personaggione con bandana che ci ha raccontato di essere amico di quel politico e di quell'altro avvocato, di essere stato invitato alle nozze della figlia di un altro giudice ma di esserci stato solo cinque minuti perché si sentiva un pesce fuor d'acqua, perché lui sta bene qui tra le sue barche, mentre insomma scorrazzavamo su e giù per le strettissime stradine pantesche, pensavo che non vedevo l'ora di tornarci, anche per poterle fare a piedi le stradine e i tanti sentieri che attraversano l'isola. Con calma. Magari stare in un dammuso, le tipiche abitazioni di Pantelleria fatte di pietra nera e col tetto a cupola, spesso doppia, pitturata di bianco.

Tre sono i colori che prevalgono, il nero della pietra vulcanica e il verde dei vigneti, dei capperi, degli ulivi, dei fichi d'india... I vigneti sono bassissimi, gli ulivi sembrano dei cespugli, questo per via del vento che su Pantelleria soffia spesso e forte. Vengono anche costruiti dei muretti a protezione delle piante. Un muretto a circondare una pianta.

E poi c'è il blu del mare che praticamente da ogni parte è visibile.

Pantelleria ha una montagna che si chiama Montagna Grande, alta 836 m. La su quando siamo andati ci faceva  freddo e sei in mezzo alle nuvole. Da lassù si vede tutta l'isola, per quello ci avevano detto di andare.
A Pantelleria sembrano usare un po' questi nomi da Indiani d'America o da Il Signore degli Anelli: Cala dei Cinque Denti, Montagna Grande, e Dietro l'Isola che è un'altra zona particolarmente verde. Altri nomi sembrano arabi, come Rekhale, Khamma o Bukkuram. Del resto si dice che la Tunisia in certe giornate particolarmente limpide da Scauri, piccolo porticciolo sul lato ovest dell'isola, si vede.

Dalla Montagna Grande

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