16.10.12

Un lunedì sera qualunque


Ieri sera il Teatro Rossi occupato era, come si suol dire, gremito.

Gente in piedi accalcata alla porta d'ingresso per assistere allo spettacolo di Il Tappeto i Iqbal, un'associazione che lavora con i ragazzi di strada del quartiere Barra di Napoli, dove, come diceva ieri sera il presidente Giovanni Savino della onlus, la camorra è l'ultimo dei problemi (mi ha fatto un po' effetto questa frase).


Lo spettacolo si chiama Lui chi è ed è fatto da brevi sketch portati in scena da alcuni ragazzi e che descrivono la vita quotidiana a Barra inframezzati dai racconti di Giovanni Savino sulla storia dell'associazione e le difficoltà incontrate e la storia del quartiere e le difficoltà incontrate e video e fotografie sempre inerenti Il tappeto di Iqbal e il quartiere Barra.

Giovanni Savino è bravissimo a raccontare.

I ragazzi sono bravi, ma io ho dei problemi col dialetto napoletano e non mi aiutava neanche il fatto che il loro viso fosse al buio perché il punto luce ce lo avevano dietro (di solito anche se non capisco le parole, l'espressione del viso di solito ti danno almeno un'idea di cosa ti stanno raccontando). Però quando gli altri ridevano, ridevo anch'io.

Punto culminante della serata è stato un collegamento skype con una operatrice sociale (credo) in Messico, un po' lungo in cui non si capiva neanche molto e non parlava napoletano.

Ma soprattutto non ho capito cosa sono I gigli, nonostante i filmati anche - che però erano proiettati non proprio sulla parete, ma sullo sfondo del palco che includeva delle quinte e una finestra, quindi... non si vedeva molto bene. 

Insomma, diciamo che di tutto lo spettacolo che è durato anche molto ho capito poco.
Però mi è piaciuto.
Capire (con la testa) non è sempre essenziale.

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