13.11.12

La foto dall'alto



E' stata scattata dal primo piano del Palazzo delle Esposizioni a Roma dove proseguiva la mostra "La via della seta" di cui però ho visto velocemente solo una piccola parte al piano terra.
Aveva l'aria di essere una bella mostra, questa sulla via della seta, anche se abbastanza impegnativa.

Al Palazzo delle Esposizioni ero andata invece a vedere la mostra di fotografie di Robert Doisneau.

Rebert Doisneau è famoso per la foto della coppia che si bacia tra la folla.
Questa.
Che a quanto pare però è falsa. Nel senso che i due non erano stati fotografati casualmente, ma erano in posa. Ma che importa, la foto è comunque bella.

La storia, leggo, andò così: Doisneau a cui piaceva soprattutto fotografare per strada vide questi due giovani che si baciavano ma non se la sentì di fotografarli e chiese loro se avevano voglia di ribaciarsi e farsi fotografare. Loro, che fra l'altro erano aspiranti attori, acconsentirono ed ecco lì la foto. Molti anni dopo una coppia, un'altra, dichiarò che si erano riconosciuti nella foto e chiesero a Doisneau se era così; ma a Doisneau dispiaceva dargli una delusione e rimase sul vago. Questa coppia, convinta che si trattasse di loro nella foto, portò Doisneau in tribunale per avere i diritti sulla foto, visto che non gli era stato chiesto il permesso; e quindi a quel punto Doisneau dovette dire tutta la verità e nient'altro che la verità.

La mostra è grossa e quel giorno lì c'erano anche tante persone, il che non aiuta. Le foto hanno bisogno di tranquillità per essere guardate, forse più dei quadri. A me sono piaciute in particolare certe foto un po' ironiche, come quelle dei fotografi che fotografano i monumenti parigini, quelle buffe della Tour Eiffel, altre dei passanti che si fermano a guardare un quadro di una donna nuda, oppure quelle di statue coperte dalle cacate di piccione.

In generale Doisenau è ironico.

Molte delle sue foto, almeno quelle in mostra, sono di Parigi.
Parigi è stata così tanto fotografata che è difficile trovarci qualcosa che non ti sembra di aver già rivisto. Anche questo non aiuta.

Poi siamo stati mezzora a cercare di capire come aveva fatto questa foto qui:



A Roma ci sono anche altre due mostre di fotografia (ce ne sono molte più di due in realtà) entrambe al Museo di Trastevere.


Una foto di Berengo Gardin di Camogli

Una di Berengo Gardin su l'Aquila prima e dopo il terremoto che mi ha un pochino deluso perché Berengo Gardin mi piace e mi aspettavo di più. Non so, le foto le ho trovate forse un po' impersonali.




Mario Giacomelli - Io non ho mani che mi accarezzino il volto


O forse la colpa è di Mario Giacomelli che più personale di così forse non si può - ho visto prima la mostra di Giacomelli e subito dopo quella di Berengo Gardin. 
Giacomelli sovraespone. 
Giacomelli, mi dicono, ripassa il nero col pennarello anche se io non l'ho notato.
Giacomelli si ispira alle poesie di Leopardi, a quelle di Spoonriver, a Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Pavese. C'è scritto nelle 4 lettere sotto la teca di vetro, nella calligrafia chiarissima di Giacomelli, da maestro elementare. 
Giacomelli fotografa la sua terra, che mi dicono sia proprio così, e fotografa le persone. E certe persone che fotografa guardano direttamente in camera, come nella foto sovraesposta di bambini che fanno il bagno nel mare. 
Le sue foto sono incredibili e soltanto sue, di Mario Giacomelli


Giacomelli - Felicità raggiunta si cammina


 A Roma c'è anche la mostra di Marco Delogu, La natura della notte. Avevo in programma di vedere anche quella ma me la  sono dimenticata. E' fino al 20 novembre, io ormai me la sono persa. Peccato, sembrava bella.

Una foto dalla mostra di Delogu




3 comments:

cbp said...

non è falsa, dico la fotografia, non è falsa. è costruita, è pensata, è intuita, perfetta anche, se pur non reale.e il fatto che non sia accaduto proprio lì, proprio per noi, che quel bacio non sia stato reale passione in passeggiata autunnale ci sgretola il romanticismo, la finzione svelata... e allora non ci crediamo più come prima all'Amore, a quello splendido giovane uomo che la stringe a se la sua donna, che la trattiene innalzandola, e allora non è più vero il passare veloce di gente fra gente? non lo si sente più il frastuono di quella strada come altre unica fra tutte? e il tempo che passa, lo scorrere del sole? se l'ha costruita, e ci ha traditi, non ci appartiene più di diritto quello stare seduti al caffè e guardarlo il mondo? perché la fotografia sarà falsa ma la vita, e Doisneau mi sa che lo sapeva, è vera. e saperla fingere tanto da farcelo sentire quel respiro caldo d'amanti, è l'arte. no?
ah! Concordo: Giacomelli è, totalmente.

sburk said...

:)
adoro i tuoi commenti

e sono d'accordo, quando proprio alla mostra mi dissero 'è costruita' pensai: embeh, è una bella foto.

Ho trovato ancora più curiosa tutta l'altra storia, della coppia che pensava di essersi riconosciuta nella coppia che si bacia, e che gli ha chiesto i soldi. Poi, non l'ho scritto, anche la lei vera del bacio, l'attrice, ci provò a chiedere a Doisneau i diritti, ma siccome il fotografo gli aveva regalato una stampa originale della foto, firmata, in tribunale questo dimostrò che lei il consenso a farsi fotografare l'aveva dato. La tipa poi ha rivenduto tale foto per circa, se non ricordo male, 150.000 euro!
Pensa un po' che storie dietro a questa foto!

Anonymous said...

http://www.loschermo.it/articoli/view/46401

a proposito di foto... :-(