7.2.13

In vista della manifestazione del prossimo 16 febbraio



Pisa: pioggia di adesioni all'appello contro lo sgombero dell'ex colorificio

In vista della manifestazione del prossimo 16 febbraio a Pisa cresce l'attenzione e la mobilitazione contro lo sgombero del Municipio dei Beni Comuni. Decine di firme, da Alex Zanotelli a Don Gallo, da Vittorio Agnoletto a Francuccio Gesualdi, da Tonio Dell'Olio ad Heidi Giuliani, tutti per chiedere che il Municipio dei Beni Comuni di Pisa sia un patrimonio da tutelare e difendere, rilanciando il percorso collettivo che ha portato ad un risultato definito "di alto valore politico sia un esempio virtuoso di buona politica e di alta
partecipazione democratica".

Si aggiunge quindi la società civile italiana in sostegno di un'esperienza che sta mettendo al centro del dibattito politico la questione della tutela dei beni comuni, dalla terra all'acqua, e della necessità di aprire spazi sociali bloccando la cementificazione del Paese.

Una posizione rilanciata nella tre giorni United Colors of Commons, organizzata dal 25 al 27 gennaio scorso, e ripresa dal documento dei giuristi che alcuni giorni fa hanno sostenuto la validità sociale dell'occupazione dello spazio dismesso pisano.

A seguire l'appello della società civile.

PISA. DIFENDERE IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI SIGNIFICA DIFENDERE TUTTI

Il Municipio dei Beni Comuni di Pisa, nato in seguito all'occupazione dell'Ex Colorificio Toscano, complesso industriale diversi anni fa abbandonato dalla multinazionale JColors e lasciato nel degrado in attesa di nuove opportunità speculative, è molto più di un semplice luogo liberato e donato all'associazionismo ed alla
cittadinanza tutta, ma rappresenta un passo avanti rispetto alla pur legittima e necessaria rivendicazione di spazi sociali.

La nascita del Municipio dei Beni Comuni è stato un atto collettivo e pubblico, preannunciato in modo chiaro e trasparente da  un ampio numero di forze sociali, associative e da molti cittadini e cittadini del territorio di Pisa con l'obiettivo di trasformare un luogo degradato ed abbandonato in un luogo di cittadinanza attiva,
di promozione di pratiche di economia ecologica e solidale e di percorsi di educazione alla pace, alla solidarietà ed alla sostenibilità.

United Colors of Commons, la tre giorni che dal 25 al 27 gennaio scorso ha animato la città con centinaia di persone presenti, gruppi di lavoro e plenarie, ha dimostrato come l'ex Colorificio Liberato sia un'opportunità per tutti per ridare ossigeno ad una politica dal basso, capace di partire dalle esigenze, dai bisogni e soprattutto dai diritti delle persone e delle comunità.

I recenti sviluppi, che parlano di una istanza di sequestro depositata alle forze dell'ordine da parte della proprietà, del rischio di sgombero e di un silenzio assordante da parte dell'Amministrazione pubblica, mostra come troppo spesso al valore sociale di esperienze come il Municipio dei Beni Comuni l'unica risposta sia l'ordine pubblico. In un momento di crisi economica, sociale, ambientale, in cui è sempre più necessario riscoprire valori e pratiche di solidarietà e cooperazione per un'uscita sostenibile da un futuro sempre più nero, troppe volte la politica istituzionale si distrae, quando non è connivente, lasciando spazio agli interessi privati ed agli appetiti speculativi.

Noi, rappresentanti di organizzazioni, reti, forze sociali, media indipendenti, crediamo che il Municipio dei Beni Comuni di Pisa sia un patrimonio da tutelare e difendere, che il percorso collettivo che ha portato a questo risultato di alto valore politico sia un esempio virtuoso di buona politica e di alta partecipazione
democratica. Per questo motivo sosteniamo l'esperienza del Municipio dei Beni Comuni, dichiarando fin d'ora la nostra disponibilità ad impegnarci nei nostri rispettivi contesti perchè un'esperienza tanto virtuosa possa continuare a vivere e a consolidarsi.

prime adesioni:

Vittorio Agnoletto (Flare), Gianni Alioti (Fim), Marco Balconi (DES Brianza), Davide Banti (Cobas Lavoro privato), Andrea Baranes (Campagna Sbilanciamoci), Vittorio Bardi (Associazione "Sì alle energie rinnovabili No al nucleare"), Piero Bernocchi (Cobas), Marco Bersani (Attac/Forum italiano dei movimenti per l’acqua), Davide Biolghini (Area Ricerca e Formazione Tavolo RES Italia), Valeria Bochi (Co-presidente REES Marche), Raffaella Bolini (Arci), Paolo Cacciari (Associazione Decrescita), Marco Calabria (Comune-info), Roberto Campanelli (Unione degli studenti), Gianluca Carmosino (Comune-info), Alberto Castagnola (Reset), Michele De Palma (Fiom), Giuseppe De Santis (DES Brianza), Ornella De Zordo (PerUnaltracittà), Daniela Degan (Reset), Federico Del Giudice (Rete della conoscenza), Tonio Dell'Olio (Libera), Monica Di Sisto (Fairwatch), Tommaso Fattori (Trasform! Italia), Fausto Ferruzza (Legambiente Toscana), Don Andrea Gallo (Comunità di San Benedetto al porto), Haidi Gaggio (Comitato Piazza Carlo Giuliani), Francuccio Gesualdi (Centro Nuovo Modello di Sviluppo), Federico Giusti (Cobas
Pubblico Impiego), Laura Greco (A Sud), Lorenzo Guadagnucci (Comitato Verità e Giustizia per Genova), Maurizio Gubbiotti (Legambiente), Fabio Laurenzi (Cospe), Cristiano Lucchi (l'Altracittà), Luca Martinelli (redattore Altreconomia), Katya Mastantuono (REES Marche), Alessandra Mecozzi (Rete italiana per il
Forum Sociale Mondiale), Grazia Naletto (Campagna Sbilanciamoci), Jason Nardi (Solidarius Italia), Ciro Pesacane (Forum Ambientalista), Mario Pezzella (Scuola Normale Superiore), Maurizio Piccione (Presidio Picapera di Vaie e Ass Spinta dal Bass - Valle di Susa), Martina Pignatti Morano (Un Ponte per...), Anna Pizzo (DmKm0), Pietro Raitano (direttore Altreconomia), Andrea Saroldi (Esperto di economia solidale), Chiara Sasso (Rete del Caffé Sospeso - Valle di Susa), Patrizia Sentinelli (Altramente), Luca Spadon
(Link-Coordinamento universitario), Gigi Sullo (DmKm0), Leopoldo Tartaglia (CGIL), Riccardo Troisi (Reorient), Gilberto Vento (Cobas scuola), Giuseppe Vergani (DES Brianza), Aldo Zanchetta (Fondazione
Neno Zanchetta per i popoli indigeni latinoamericani), Padre Alex Zanotelli (Missionario comboniano), Alberto Zoratti (Fairwatch)

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