30.4.13

Legami d'acqua salata

E' il secondo anno che Esse mi porta sott'acqua.
Se una guida subacquea è brava, se cioè sta attento al suo gruppo, se hai bisogno è lì, se ti scova i pesci, se quello che ti racconta prima di entrare in acqua poi corrisponde a quello che trovi sott'acqua, insomma se è brava, io mi ci affeziono molto. Perché nonostante andare sott'acqua mi piaccia tantissimo, sono sempre perfettamente cosciente che la mia vita è appesa a un tubo di gomma collegato a una bombola piena d'aria e se la guida mi ispira fiducia il tubo di gomma diventa molto più sicuro e tendo a dimenticarmelo.
Poi certo c'è anche il tuo compagno d'immersione, ma la guida (certe guide) ha uno status più elevato nel mio immaginario.
Esse è una brava guida subacquea. Esse ti racconta - a voce bassissima (lo racconta a se stesso e basta ha commentato qualcuno) - il percorso che farai sott'acqua, ti descrive gli scogli, le pareti e le grotticine e puntualmente sott'acqua ci sono. Esse ti prende il braccio e ti tiene lì fino a quando non hai visto i barracuda. Esse se ti sei messo pochi piombi trova il sistema di tenerti giù. Esse sott'acqua va piano e non esce mai fuori curva.
Esse fuma una sigaretta subito prima di immergersi, e un'altra appena risalito in barca.
Esse in barca prima di mettersi la muta, è vestito con maglioncino, jeans e scarpe marroni da città.
Esse è pisano ma per la maggior parte dell'anno sta all'Elba.
Esse non è giovane; di solito le guide subacquee sono relativamente giovani. Andare sott'acqua almeno due volte al giorno tutti i giorni per dei mesi è stancante anche quando lo fai solo per divertimento.
Esse ha gli occhi chiari e una faccia segnata dal mare.
Esse ha un nipotino di 2 anni che nomina spesso.
Esse è un dipendente del diving, il suo capo che di solito rimane in barca è più giovane ed è di Milano.
Su Esse, nel tragitto in barca per arrivare al punto di immersione, mi sono inventata un mucchio di storie. Perché ai 65 anni che avevo deciso che aveva continua a portare giù i sub? Col buono e cattivo tempo, con la pioggia e il sole, col mare mosso e calmo.
Perché non va in pensione e si immerge solo per divertimento?
Avrà dei debiti?
La crisi lo ha colpito e si immerge per arrivare in fondo al mese?
Ha perso un mucchio di soldi a tresette?
Ha fatto bancarotta?
L'ultimo giorno, in barca rientrando dall'immersione cerco di scoprire qualcosa.
Esse ha 70 anni.
Esse era nell'aeronautica. Poi venne trasferito a Roma in un ufficio e lui lasciò e aprì un diving all'Elba che poi ha venduto.
Sburk: Ma ancora non ti è venuto a noia immergerti?
Esse: Quando arrivo in fondo alla stagione, dopo l'ultima immersione penso ah finalmente ora mi riposo. La mattina dopo già mi manca immergermi.



(foto di mic.lischi)

21.4.13

Poi spiana



E' così che ti dicono mentre fatichi in salita.
Che non ce la fai proprio più.
Fiato gambe testa, sono andati.
E valuti se è il caso di mettere il piede a terra e fermarsi.
E lanciare pure la bici giù dal monte.
Poi spiana, ti dice quello che ti supera che sembra in discesa.
Vedi quella curva, ti dice, poi spiana.
Ma non è mai vero. Te lo dicono, giustamente, per incoraggiarti.
E tu lo sai che non è vero.
Ma ci credi lo stesso, altrimenti metteresti il piede per terra.
Poi spiana.
Mi ci voglio fare una maglietta.
Guido?

20.4.13

Kiwi pride... anche se ora è anche troppo facile

L'onorevole e ormai famoso in tutto il mondo (pare che alcune coppie gay vogliano proiettare il suo discorso al loro matrimonio) Maurice Williamson parla a favore della legge sui matrimoni gay durante una seduta del parlamento neozelandese.




Traduco i pezzi più pregnanti:

...

C'è stato un reverendo del mio elettorato che mi ha chiamato per dirmi che l'assalto dei gay sarebbe cominciato il giorno dopo l'approvazione della legge. Stiamo cercando di capire in cosa consisterà questo assalto gay. Non sappiamo se ci arriverà dall'autostrada Pakuranga in forma di truppe a piedi, o se sarà nella forma di un gas che si spargerà sopra l'elettorato e ci chiuderà tutti dentro.

C'è stato anche un sacerdote cattolico che mi ha detto che stavo appoggiando un atto non naturale. Ho trovato questa affermazione interessante visto che proveniva da una persona che aveva fatto giuramento di castità per tutta la sua vita.

...

C'è stato un altro ancora che mi ha scritto che sarei bruciato nelle fiamme per l'eternità. Ecco, questa persona in particolare ha fatto un grave errore, perché sono laureato in fisica. Ho applicato le leggi della termodinamica in fisica. Ho calcolato il peso corporeo e il mio grado di umidità e così via. Ho assunto che la fornace bruciasse a 5000 gradi. Sarei durato per 2.1 secondo. Mi sembra un tempo parecchio lontano dall'eternità. Voi che ne dite?

Ho anche sentito alcune affermazioni più disgustose sull'adozione. Beh, io ho tre fantastici figli adottati e so quanto è bella l'adozione, e penso che alcune affermazioni contrarie siano semplicemente vergognose. Queste taticche da bullismo sono veramente malvagie. Ho smesso di avere paura dei bulli alle elementari.

Comunque molta della opposizione a questa legge viene dai moderati, da persone preoccupate di cosa sarebbe successo alla nostra società quando questa legge sarebbe passata. Io rispetto la loro preoccupazione. Queste persone sono preoccupate di cosa potrebbe succedere alle loro famiglie.

Allora voglio ripetere a queste persone che tutto quello che vogliamo fare con l'approvazione di questa legge è permettere a due persone che si amano di avere quel loro amore riconosciuto tramite il matrimonio. Questo è tutto quello che stiamo facendo.

Non stiamo dichiarando una guerra nucleare contro un altro stato. Non stiamo importando un virus che distruggerà la nostra agricoltura per sempre.

....

Non capisco perché qualcuno non possa essere d'accordo.

Capisco che a qualcuno possa non piacere cosa fanno altre persone. Va bene. Siamo tutti dentro quella categoria.

Ma voglio promettere una cosa a quelle persone che si oppongono a questa legge. Una promessa sicura.

Il sole sorgerà domani.

Vostra figlia adolescente litigherà con voi come se sapesse tutto lei.

Il vostro mutuo non aumenterà.

Non avrete nessuna malattia della pelle, e non troverete i rospi nel vostro letto.

Il mondo semplicemente andrà avanti.

Quindi non ne fate un grosso problema.

La legge è fantastica per le persone a cui è rivolta, ma per noi altri la vita va semplicemente avanti.

Infine lasciatemi dire che uno dei messaggi che ho ricevuto diceva che questa legge era la causa della siccità. La causa della siccità. Beh, vi posso dire che stamani sull'elettorato di Pakuranga diluviava. E dopo c'è stato un enorme arcobaleno gay.

Deve essere un segno. Se sei un credente, è sicuramente un segno.

E voglio concludere con una citazione dalla bibbia. E di Deuteronimio. Credevo che Deuteronimio fosse uno dei gatti del musical Cats, ma lasciamo stare. E' Deuteronimio 1:29 "Non abbiate paura"


19.4.13

Deconstructing ex-flat


Camera di ex-flat, accatastata nell'altra stanza.
Impressionante quanta roba può stare su due pareti.
E quanta polvere.
20 anni di ex-flat (uno che non butta via mai niente, e sottolineo mai e sottolineo niente) ammucchiati sul pavimento.
Un mezzo trasloco, insomma.
Una notte praticamente insonne.

18.4.13

Sono fortunata



Se sentirmi italiana diventa troppo faticoso, posso sempre orgogliosamente sentirmi neozelandese. 

Piccolo filmato del parlamento neozelandese che approva i matrimoni tra persone dello stesso sesso. I visitatori e i ministri intonano spontaneamente una famosa canzone d'amore maori: Pokarekare Ana.


Mi scrive Sus:

NZ sempre un passo avanti.
Perché i 10 "saggi" dovrebbero farsi un giro in Nuova Zelanda.
Lezione di democrazia, di senso civico e di vera "inclusiveness"  per TUTTI.
Aroha

16.4.13

Exflat in a new flat

Ex-flat già da un po' ha cambiato flat. Nel primo appartamento dove per alcuni periodi hanno vissuto in undici a un certo punto c'è stata una scissione e quattro se ne sono andati nella speranza di una convivenza migliore. La scissione è tutta pisana, di cui tre amiconi dal liceo (exflat, ilranza, erri) e uno (emme.chemandaisoldiacasa) pisano incontrato a Londra - non sia mai che si mescolino con un nonpisano.

Il nuovo appartamento è in una zona densamente popolata da arabi: arabi sono i negozi, soprattutto minimarket che vendono tutto compreso il nastro adesivo nero che serviva a me per non far entrare luce nella Olympus, i ristoranti, che anche quando da fuori sembrano cinesi poi dentro oltre agli involtini primavera e le nuvole di drago c'hanno anche vari tipi di curry e una clientela solo araba - io ero l'unica donna a capo scoperto; e appunto le donne con o senza chador più o meno integrale.

L'ingresso all'appartamento è tra un ristorante e l'altro e quando c'arrivi pensi di essere nella strada sbagliata perché vedi solo attività commerciali e nessuna casa. Poi essendo appena scesa dal mio primo mezzo pubblico londinese, la mia sicurezza sulle mie facoltà comprensive era al minimo e non ci penso due volte a chiedere a un tizio, arabo, che esce dal ristorante. Sono sulla strada giusta ma tra due ristoranti sbagliati, ma ho sbagliato solo di uno e in quel preciso istante exflat esce in strada.

Così invece del ciao si becca subito il mio partaccione: potevi almeno venirmi a prendere alla fermata del bus (che poi mi stresso).

Il new flat effettivamente è meglio, un po' più accogliente e con l'aspirapolvere appena passata per l'arrivo della mum; ma comunque sempre molto piccolo: due camere e cucina non abitabile per quattro persone più topi. Infatti è già in programma una nuova scissione con accorpamento di nuova entry e migrazione in una nuova zona di Londra.

Sburk: certo non faccio in tempo a imparare quale bus devo prendere e a quale fermata devo scendere che cambi casa! E se come pensate, dall'East vi trasferite al South mi tocca pure cambiare aeroporto dove già ho imparato a ambientarmi. Per due volte ho preso il cup of tea nello stesso bar prima di decidere che non mi piaceva.

10.4.13

Un commento che è diventato un post

Questo post all'inizio era un commento a questo post di tsaramaso. Poi è diventato troppo lungo.



Penso che uno dei motivi per cui non impazzisco per Londra è che non si fa altro che salire e scendere dai mezzi in un ansia continua di sbagliare qualcosa.

Che uno pensa a Londra e pensa metropolitana e autobus a due piani. Sbagliato. Senza uscire da Londra puoi anche aver bisogno di prendere l'Overground, che è una specie di treno, oppure la Docklands Light Railway, che è una specie di treno anche questo, oppure anche un treno vero e proprio, e ce ne sono di vari tipi. Ma torniamo anche alla metropolitana e ai simpatici autobus a due piani: di linee della metro ce ne sono una decina di dieci colori diversi e siamo sicuri che se si va al piano superiore del doubledecker poi si scende in tempo e senza cadere per le scale? Io modestamente, questa volta ci sono salita varie volte al piano superiore, soprattutto se si presentavano almeno una delle seguenti situazioni:

1. il viaggio era lungo almeno 30 minuti;
2. sarei scesa a una fermata dove scendeva molta gente, tipo la stazione centrale (che a Londra ovviamente non è una sola);
3. ero in compagnia di un semi-autoctono.

Sono sempre scesa in tempo e ho sempre rischiato di cadere per le scale, soprattutto salendo perché mentre sali il bus riparte. Il rischio di non scendere in tempo invece è pari a zero, perché c'è una telecamera e l'autista dal monitor controlla che tutti siano scesi.

Ma parliamo anche del treno che ti capita di prendere per tornare a casa la sera, rimanendo sempre a Londra. Lo prendi perché fai prima e costa uguale a tutto il resto (cioè tanto: l'abbonamento settimanale costa 30 pounds, cioè 35 euro; risparmi se fai l'abbonamento solo per gli autobus ma a quel punto fai prima a disdire l'affitto della stanza perché ci vivi sugli autobus). Per prendere il treno vai in una stazione, quella giusta: il mio treno partiva da Charing Cross o da London Bridge. Una volta nella stazione devi trovare i monitor: è facile perché vedi un mucchio di persone piantate in mezzo alla sala che guardano tutte verso l'alto e ti metti lì in attesa che su un monitor appaia il treno che serve a te, un monitor uguale un treno, e appena lo individui il tuo treno, sfrecci a cercare il tuo binario perché non è detto che sia lì vicino.

Sfrecci con a portata di mano il tuo biglietto, il tuo vero passpartout, perché senza quello le porte non si aprono e te blocchi la fila e tutti ti guardano male. A me non è successo, ma era il mio continuo spauracchio. Ogni tre secondi controllavo di averlo e di averlo a portata di mano e che non fosse finito nella tasca bucata destra e quindi a giro per le pieghe del giacchetto. Il biglietto diventa più importante del portafoglio, giuro. Perdi quello è finita, pensi  - come se col portafoglio per il quale hai perso ogni interesse tu non ti potessi comprare un altro biglietto, le machinette per comprarlo poi sono ovunque. La prima sera, però, che sono arrivata a Londra, sovrappensiero mentre chiacchieravo con exflat sui sedili della District Line (quella verde) ho spiegazzato il mio biglietto di cartoncino e quando siamo dovuti salire sulla Docklands Light Railway, con un breve passaggio in strada, la macchina non me lo riconosceva più, me lo sputava continuamente, e le porte non mi si aprivano.

Panico. Avrò fatto il biglietto sbagliato?
Impossibile, il biglietto giusto me lo ha indicao proprio un addetto della metropoliana, fermata Stepney Green, quella vicino a casa di Exflat. L'addetto si chiamava Roberto ed era italiano; e non abbiamo neanche dovuto chiedergli niente, è venuto e ci ha consigliato il biglietto giusto per quell'ora e per quella destinazione (sui biglietti giusti ci vuole un post a parte, perché non c'è un Roberto sempre a disposizione).

Ma era tardi e non c'era nessuna fila da innervosire. Solo un altro addetto della tube che con un sorriso polite mi ha aperto le magiche porte verso la Docklands Light Railway (la mia preferita in questo viaggio, perché se ti metti nell'ultimo vagone nei sedili in fondo che sono rivolti verso l'esterno c'è una bella vetrata e ti guardi il panorama o le luci dei nuovi grattaceli delle docklands se è notte; e le docklands sono belle da guardare, ci sono pure le barche a vela. Ma attenzioni: le porte dell'ultimo e il primo vagone in certe stazioni più piccole non si aprono, e al momento giusto devi spostarti nei vagoni centrali. )

Che poi i trasporti di Londra funzionano benissimo e le indicazioni sono ovunque e chiarissime e perfette. Su treni, tube e bus c'è una voce che ti dice destinazione finale e fermata successiva; ed anche uno schermo visibile da ovunque che te lo mette per iscritto, se pensavi di avere capito male. Lo schermo c'è anche in molte fermate degli autobus, oltre a diagrammi chiarissimi di tutti i bus che lì si fermano. Gli autisti degli autobus se gli fai una domanda ti rispondono e quello dell'autobus che collega l'aeroporto alla città ha chiesto ad alzata di mano chi scendeva dove, sembravamo una gita delle medie. Se sei collegato a internet c'è un sito (transport for london) che in tempo reale ti dice come arrivare ovunque nel tempo più veloce, ti dice anche se ci sono dei ritardi. Exflat si è comprato l'iphone (usato) a posta per consultarlo. E se proprio succede che ti perdi in una stazione c'è sempre un omino col gilet giallo fosforescente a portata di mano per chiedere indicazioni.

Ma nonostante non abbia mai preso l'autobus sbagliato o la metro nella direzione sbagliata, neanche quando sono incappata nella Nortern Line (quella nera) momentaneamente soppressa in una sua parte tornando da Camden Town, e non mi sia mai persa più di mezzo secondo è stata un ansia continua bestiale: avrò letto bene, avrò confuso il numero, sarò nella direzione giusta... ahhhhhhh.

Come se poi la mia vita e quella di tutti i miei cari dipendesse dal mio prendere il mezzo giusto al momento giusto nella direzione giusta.
Tuttalpiù uno scende, no?
Soprattutto se non hai appuntamenti impellenti e un cellulare in prestito con la sim card inglese per ogni evenienza.
Anche se nella metro il cellulare non prende un granché.

Sui trasporti londinesi la mia parte razionale va totalmente in tilt.

Ma pare sia cosa normale:

Prima di ogni partenza il mio subconscio resetta la mia memoria e, qualsiasi sia la destinazione o il mezzo di trasporto, mi convince che questo, di viaggio, è il primo. Che queste, di difficoltà (presunte o immaginate), sono le prime. Che tutto è nuovo e che, soprattutto, negli anni passati nessuna delle esperienze fatte è stata incamerata, metabolizzata e trasformata in tesoro per i viaggi futuri.

E anche questa volta non sono riuscita a provare le Boris bikes, le bici del sindaco, ma la sola idea di capire le regole delle bici in affitto mi faceva salire l'ansia a livelli pericolosissimi. Poi faceva un freddo allucinante.

9.4.13

Ansel Adams, An Autobiography

"Far too many people think lightly of idealistic attitudes and do not understand that this idealism is not involuted, but directed outward for the benefit of the world and the people living  upon it."

(Ci sono troppe persone che considerano superficiali certi atteggiamenti idealistici e non capiscono che questo idealismo non è involuto, ma è diretto verso l'esterno a vantaggio del mondo e delle persone che ci vivono.)




Ho finito di leggere l'autobiografia del fotografo americano, Ansel Adams. Trecento pagine che vanno via veloci veloci piacevoli piacevoli. Quasi un secolo di racconti intorno alla fotografia, ai fotografi e artisti incontrati e soprattutto la natura dei grandiosi parchi americani, in particolare il Yosemite. Ansel Adams sa raccontare, e anche se tutti i capitoli che compongono il libro hanno un titolo e un argomento preciso (infanzia, musica, Virginia, Edward Weston, Carmel, etc), Adams spesso e volentieri divaga pescando qua e là da tutti i suoi ricordi. La mia (in prestito) edizione era con poche fotografie e solo della famiglia e degli amici, non le sue; e un po' mancano le sue foto dato che è soprattutto di quelle che partono i racconti e si vorrebbe andare a vedere di cosa esattamente sta scrivendo.

Ansel Adams è soprattutto famoso per le sue foto dei parchi americani. Era un grande amante della natura e durante la sua vita si è speso molto per la difesa dell'ambiente e dei parchi naturali (invece era a favore dell'energia nucleare perché secondo lui avrebbe risparmiato le risorse naturali del pianeta). Il suo racconto dell'incontro col presidente americano Ronald Reagan è abbastanza divertente, in un certo senso: Adams non lo sopportava e non risparmia i suoi commenti negativi.

Come fotografo era un super preciso, non coglieva l'attimo, ma aspettava quello giusto, con la luce giusta, la luna giusta, il sole giusto. Molte volte lui e sua moglie dormivano in macchina, mettevano la sveglia alle 6 di mattina per piazzare il cavaletto sul tetto dell'automobile nel punto preciso al millimetro e fotografare l'Half Dome, la sua montagna preferita nel Yosemite, nella sua veste migliore. Ansel Adams ci prendeva gli appuntamenti con le sue fotografie.

Ansel Adams, Moon and Half Dome
Per quanto la sua vita sia stata incredibile, Ansel Adams nella sua autobiografia la racconta come una vita abbastanza normale, non c'è nessuna aura di artista, di innovatore, di personaggio importante, quale invece è stato.