17.6.13

Figaro

Aka Il Gatto Assassino ritratto da Guido Bartoli.




Mi scrive dal Brasile Nik amico di Exco:

Figaro, all'apparenza, a un occhio inesperto, al visitatore occasionale, era solo un gatto bianco e nero. Pigro, fazioso, peloso, riservato e prepotente con i suoi simili. A tratti giocoso.
Figaro in realtà andava oltre la sua sagoma bicroma, mero contenitore di uno spirito contemplativo, meditativo e protettore della casa dagli estranei e dagli antipatici. Figaro era il custode dell'appartamento, aveva in testa la mappa precisa di ogni oggetto della casa e si muoveva con destrezza, registrando ogni spostamento o cambiamento. Era una presenza pura, animalesca.
Figaro era il gatto per antonomasia, Figaro E' un'idea di gatto, e in quanto tale non soggetta alle leggi della biologia o della chimica. 
Figaro, dunque, non può morire. 
Perchè se morisse figaro, morirebbe un concetto, e, logicamente, dovrebbero sparire  tutti i gatti. Vedremmo degli animali che sono identici a Figaro, senza però sapere come chiamarli, dovremmo inventarci un nuovo nome: i Figari, per esempio. 
Per me è impossibile slegare la categoria gatto dal nome Figaro.
Per questo mi ricorderò per sempre di Figaro.

11.6.13

Prima e dopo



by guido bartoli
by sus, chiarina e l'oste

5.6.13

La grande bellezza


A me sì.
Soprattutto la giraffa.