3.9.13

Henri Cartier-Bresson a Lucca

Vedere le foto in carne e ossa è tutta un'altra cosa.
Lo so che è un'affermazione banale, ma certe volte ce lo dimentichiamo. O almeno io me lo dimentico. Vedere una fotografia sullo schermo del computer e vederla appesa al muro di un museo è diverso come diverso è chattare e vedersi in carne e ossa.
Quando poi le foto sono di Henri Cartier-Bresson, ah beh...
Ed alcune sono famosissime, viste e riviste, sul computer appunto o persino su un catalogo. Ma appese al muro è diverso. Quando ti trovi a tu per tu con la foto vista e rivista, ad esempio quella con il ciclista in secondo piano e la scala con la ringhiera in primo piano, o quella del tizio che salta sopra la pozzanghera, è come reincontrare un vecchio amico che per tanto tempo hai solo visto via skype. E' diverso. Quelle foto le vorresti abbracciare, e pensi: finalmente eccoci qua.
Un bianco e nero dietro l'altro che riempie gli occhi. Certo, è scontato che fossero tutte in bianco e nero. Nessuna sopresa, quindi. Invece sorprende.
E sono tante appese lì al muro una accanto all'altra. Tante ma non troppe.
C'è chi ci trova il proprio cognome scritto sopra.
Chi un difetto.
Chi tutta la storia del novecento.
Io mi sono ritrovata a ripensare a foto con dentro le persone e foto senza le persone. E' un po' una mia fissa: meglio con o senza. Non che uno debba scegliere, ma Cartier-Bresson mi ha detto meglio con. Alla mostra di Lucca sono pochissime le fotografie senza la figura umana. In molte la figura umana non è protagonista, certe volte è piccola piccola in un angolo, oppure è sfuocata, altre volte è di spalle, o è tagliata. Ma c'è, e le belle geometrie, le scale a chiocciola, i muri cadenti risaltano di più.
Ora vorrei sentire cosa mi dice Basilico.

La mostra di Henri Cartier-Bresson a Lucca è davvero bella.

Io forse, avrei rubato questa.
Semplicemente per continuare a chiedermi per quanto tempo Henri Cartier-Bresson fosse stato seduto lì davanti prima di fotografare proprio quella scena lì. Quelle due donne lì. Che camminano a quella distanza lì. Ci sarà stato almeno un barrino lì davanti? Dove gustare un po' di retsina?


3 comments:

cbp said...

ma questa smania di rubare le fotografie, da cosa deriva?!
forse la mostra è senza controlli? nessun omino che si aggira? non si paga nemmeno il biglietto? forse avevate appena visto la gatta sul tetto che scotta? forse le finestre sono aperte e le viuzze di lucca invitano alla fuga? forse il buon vecchi H vi ha così esaltato da farvi prendere da strane emozioni irriverenti? raramente esco da una mostra parlando di furti!!! (commento per sburk e villana)

sburk said...

no no
io sono persona onesta e profondamente civile
l'idea era solo di m.
che poi un po' di gente c'era a vedere la mostra, non l'avrebbe mai fatta franca

Uno che sa le cose said...

Ma cerchiamo di non mitizzare troppo
e scendiamo con i piedi per terra-
Senz'altrp Bresson sarà stato un grande fotografo, ma questa è costruita!