Ultimamente sono un po' scettica verso i film americani. Ma te li ritrovi ovunque e capita comunque che senza impegnarsi troppo ne vedi tre, anzi quattro:
Frost/Nixon - Il duello, di Ron Howard
Rush, di Ron Howard
Bling Ring, di Sofia Coppola
Il lato positivo, di David O Russel
Quello che mi è piaciuto di più è stato
Frost/Nixon.
E' la storia dell'intervista che un giornalista un po' d'assalto, più legato al mondo dell'entertainment che a quello più impegnato della politica, fa a Nixon che ha appena lasciato la poltrona di Presidente degli Stati Uniti. Il film ruota tutto intorno all'intervista. Non so se alcuni accadimenti un po' spettacolari e da colpo di scena sono stati inventati, ma il film non è male... tranne per il fatto che è americano.
Quello che mi è piaciuto di meno è stato
Bling Ring.
Anche perché da Sofia Coppola uno continua ancora ad aspettarsi bei film. Anche se, secondo me, dopo Lost in Translation non è che abbia fatto chissà cosa. Anzi penso che la sua filmografia sia proprio in discesa. Bling Ring l'ho trovato più insignificante del suo precedente, Somewhere.
E' la storia di un gruppetto di adolescenti di Los Angeles che per noia oltre a fotografarsi in continuazione col cellulare in pose 'ma quanto sono bello/a' (la posa ma quanto sono bello/a consiste in primissimi piani con le labbra un po' a bacio, occhi languidi - è l'ultimo trend del momento) entrano nelle case dei VIP quando non ci sono e rubano soprattutto vestiti e scarpe. Che poi uno si chiede se davvero Paris Hilton, Orlando Bloom e Lindsay Lohan davvero lasciano sempre qualche porta scorrevole aperta o la chiave sotto il tappetino, come si vede nel film.
Forse Sofia Coppola dovrebbe smettere di fare film sul mondo in cui è cresciuta e spremere la fantasia e raccontare altro. Per esempio un film ambientato a Bernalda in provincia di Matera, paese di origine della famiglia Coppola e dove qualche anno fa si è sposata.
Rush.
Niente di che. Un film sul duello tra Niki Lauda e James Hunt nella Formula 1. Molto anni settanta tutto patinato. Molte inquadrature originali ma eccessivamente ruffiane.
Ahhhh. Ma ne ho visto anche un altro di film americano ultimamente:
Il lato positivo.
Tutti a dirmi è carino, certo non un capolavoro, ma guardalo, è particolare, il modo in cui descrive il disagio mentale... Ecco sì, è vero, è fatto bene, ho apprezzato soprattutto gli attori, il sempre perfetto Robert De Niro, Jennifer Lawrence, ma niente di che. Credo che ci sia di molto meglio a giro, anche di americano.
Vorrei però precisare che non è che sia poi così tanto anti-americana. I telefilm americani sono i migliori del mondo. Ne sono drogata. Ora ho appena scoperto Elementary, uno Sherlock Homes inglese ma che vive a New York con un Dott Watson donna interpretato da Lucy Liu.