10.2.14

Smetto quando voglio



Curato.
Questo è l'aggettivo che mi viene in mente ripensando a questo film.
Smetto quando voglio è stato una bella sorpresa. Anche perché non ne sapevo nulla e non avevo letto nulla. Ci.elle mi ha chiesto vieni, e io ho risposto ci sto.
Smetto quando voglio è una commedia, e si ride veramente e non banalmente. Ridevano proprio tutti in sala.
Smetto quando voglio è un film curato. Curato è diverso da preciso. Curato implica fatto con amore.
Smetto quando voglio è curato nella scelta dei personaggi e relativi attori che io non conoscevo molto ma li ho trovati tutti bravi, facce nuove, smorfie nuove, sguardi nuovi, corpi nuovi. Un piacere.
E' curato nella colonna sonora, che non è chissà che cosa ma ci sta e la noti e ne cerchi le informazioni nei titoli di coda.
E' curato nei colori, appena appena spinti, perché la storia è grottesca anche se perfettamente plausibile. Sì, è curato anche in questo equilibrio tra grottesco e plausibile.
E' curato nella scelta dei dettagli, come il calendario di Internazionale appeso nella cucina del protagonista, e le cartoline appiccicate intorno alla finestra dello sfasciacarrozze.
E' curato nel finale, perché è difficile trovare un finale non banale per la storia che racconta.
E' curato sotto tanti aspetti che non voglio raccontarvi perché dovete andarlo a vedere.
Ma se leggete un pochino più di me, sapete già che Smetto quando voglia racconta la storia di un gruppo di ricercatori universitari senza lavoro o con lavori poco soddisfacenti che decidono di guadagnarsi da vivere spacciando una pasticca fenomenale.
Il regista è di Salerno, si chiama Sydney Sibilia e questo è il suo primo film.

1 comment:

antonimo said...

cavolo ! li voglio vedere tutti !! ma non ho tempo, questo pero' mi sembra da non perdere e soprattutto con una bella storia originale :)