27.4.14

Grand Budapest Hotel


E' di Wes Anderson.
Dal mio punto di vista non ci sarebbe da aggiungere altro.
Se Wes Anderson ti piace, ti piace e aspetti ogni nuovo film con la certezza che ti piacerà. Difficile scegliere i preferiti: forse Le avventure acquatiche di Steve Zissou; o forse Moonrise Kingdom; ma anche I Tannebaum, che è il primo che ho visto e che è un po' un classico di Wes Anderson. Ecco, per chi è nuovo a Wes Anderson consiglio di partire da lì.

Come spiegare Wes Anderson?

Secondo me è uno che racconta favole per adulti (ma che potrebbero piacere anche ai bambini). Ma favole senza alcuna morale finale o messaggio educativo. Dove forse la storia è anche poco importante, l'importante è salire sulle montagne russe e lasciarsi trasportare. Almeno la prima volta, poi la seconda magari ti guardi anche il panorama e chiacchieri col vicino.

Per tornare a Garcia Marquez, Wes Anderson è uno che racconta delle belle storie e il modo in cui le racconta mi piace molto. E come Garcia Marquez, i personaggi delle storie di Anderson sono incredibili, fanno cose al limite del magico e sono davvero unici. E anche se lì per lì non sembra perché vieni distratto dai colori e dai racconti mirabolanti, anche Wes Anderson alla fine parla di quello di cui parlano tutti, amore, amicizia, morte, gelosia, cattiveria, guerra, pace, famiglia... E come lo scrittore colombiano sceglieva con grande cura le parole, il regista americano sceglie con la stessa cura ogni singola inquadratura.
Ma anche la colonna sonora.
E i titoli di testa e di coda.
Tutto.

Grand Budapest Hotel è un film pieno zeppo di personaggi - forse anche troppi, che fai un po' fatica a stargli dietro - e pieno zeppo di attori e attrici certe volte irriconoscibili. Mai credo che avrei riconosciuto Tilda Swinton se non avessi saputo prima che c'era; e anche per Harvey Keitel mi ci è voluto un po'; c'ho messo un pochino anche con Jude Law, ma forse perché non me lo aspettavo lì. Wes Anderson ha l'abitudine di usare gli stessi attori magari anche per parti piccolissime: Bill Murray c'è praticamente sempre, come anche Owen Wilson (qui tutti e due fanno praticamenti dei camei ma se non ci fossero non sarebbe un film di Wes Anderson); Edward Norton e Adrien Brody invece per la seconda volta hanno delle parti più corpose; come anche Jeff Goldblum e Willem Defoe che si erano già visti entrambe in Le avventure acquatiche di Steve Zissou. Certo sembrerebbe che si fissi su attori maschili più che femminili, mi viene in mente solo Anjelica Houston che è apparsa in due film. In Grand Budapest Hotel poi ci sono Ralph Fiennes, che fa il protagonista, Saoirse Ronan (la bambina in Hanna), Mathieu Amalric (quest'anno ha fatto Venere in Pelliccia), Lea Seydoux (La vita di Adele), F Murray Abraham (che ha fatto un mucchio di film magari sempre parti secondarie ma che io conosco per la serie TV Homeland) e lo sconosciuto, direi co-protagonista Tony Revolori.
Ecco, parlare di un film di Wes Anderson ti permette di fare un ripassino sugli attori.

Viva Wes Anderson.

4 comments:

cbp said...

viva!

antonimo said...

lui mi fa star bene !!

p. said...

ci ho provato a farmelo piacere anche perché fa recitare attori che mi piacciono molto,ma mi annoio ogni volta.A questo mi sono addormentata

sburk said...

addormentata?!?!
non ci posso credere, ci doveva essere del sonno arretrato per forza
:)

sono d'accordo con antonimo, a me fa star bene, infatti il giorno dopo mi sono riguardata Steve Zissou