27.5.14

Pausa pranzo


continua qui...

26.5.14

Belle persone

Per la prima volta dal vivo ho ascoltato dall'inizio alla fine Stefano Rodotà parlare. Ha parlato fitto fitto senza pause per un'ora. Gli hanno posizionato meglio il microfono un paio di volte, gli hanno versato l'acqua in due bicchieri, ma lui non ha battuto ciglio, e ha continuato, fitto fitto, a parlare. Ci sono stati un paio di applausi a scena aperta, ma anche in quei casi sono stati subito smorzati, per non perdersi una parola.
Rodotà ha un'energia e un entusiasmo sorprendente, una specie di urgenza a raccontarti le cose in cui crede, e non si può che chiedersi come sarebbe stato qui ora ci fosse stato lui Presidente della Repubblica.
Rodotà era a Pistoia all'interno del festival Dialoghi intorno all'uomo.


22.5.14

Royal Tenenbaums


Confermo: #2

21.5.14

Gli ultimi 2 film per paginaQ

Sono un po' rimasta indietro. Effettivamente questo blog ultimamente langue un po'...


I lunedì al sole, è con Javier Bardem e mi aspettavo un po' di più. Infatti ho avuto serie difficoltò a trovare qualcosa da scrivere. Avevo avuto anche poco tempo. Non che il film non mi sia piaciuto, però... ecco, di nuovo non trovo niente da dire.


Rosetta, invece, per quanto non ami particolarmente i film dei fratelli Dardenne, perché sono troppo tristi e perché qualche effetto speciale nel cinema lo richiedo, questo film è davvero molto bello, e torno torno a ripensarlo. Il personaggio Rosetta, è notevole. Stamani poi ho scoperto che l'ultimo film dei Dardenne, ora in concorso a Cannes, è con Marion Cotillard, attrice che mi piace molto e che quindi mi toccherà vedere. Mi sa che sto per cambiare idea sui fratelli Dardenne.

16.5.14

Searching for Sugarman


Due giorni fa il regista di questo documentario, Malik Bendjelloul, si è suicidato. Aveva 36 anni, era svedese di origine algerina e questo era il suo primo documentario.
Era da un po' che lo volevo vedere Searching for Sugarman, e ci sono riuscita solo dopo aver letto la tragica notizia. Ne avevo sentito parlare soprattutto perché messo a confronto con l'ultimo film dei Coen, perché anche questo parla di un cantautore degli anni settanta americano che non ha mai sfondato negli Stati Uniti. Il film dei fratelli Coen non l'ho visto, ma Searching for Sugarman credo mi sia piaciuto di più.
Il cantante in questione è Rodriguez, che sembrava avesse tutte le carte in regola per sfondare; infatti incide due dischi, ma niente, e almeno negli Stati Uniti è un colossale flop. Però, colpo di scena, diventa incredibilmente famoso in Sud Africa, a sua insaputa; ma, allo stesso tempo, i sudafricani riescono a sapere molto poco di lui per via dell'apartheid e del loro isolamento dal mondo. Ma con la fine dell'apartheid e l'avvento di internet, alcuni suoi fans si mettono alla ricerca del loro idolo. Searching for Sugarman è la storia di questa ricerca.
Rodiguez ha una voce meravigliosa, un misto di James Taylor e Bob Dylan e la sua musica è un folk tipico di quegli anni. Il documentario alterna interviste a chi lo ha conosciuto e a chi lo sta cercando con immagini di Cape Town e Detroit (la città di Rodriguez), ci sono anche alcuni girati d'epoca. Pare anche, che il regista a un certo punto sia rimasto senza soldi perché uno dei produttori si è ritirato dal progetto prima che fosse finito, e certe parti siano state girate col cellulare. Chissà poi quel produttore come si è mangiato le mani, visto che Searching for Sugarman poi è andato a vincere molti premi, tra cui l'Oscar.
Il documentario, come la storia e il personaggio, è toccante. E lo è diventato ancora di più con la fine tragica del suo regista.

15.5.14

L'amore non lo canto


Montesole. PGR. Lindo Ferretti.
Canta Ginevra Di Marco.
Ieri era l'ultimo pezzo a chiusura del suo concerto al Teatro di Buti.
La dedica è a Margherita Hack
Ginevra si è tagliata i capelli.

7.5.14

La Classe Operaia va in Paradiso


l'ultimo film visto per paginaQ.
Gian Maria Volonté.
Dé!

5.5.14

Londra l'ultima volta, ancora sul Tate Britain

Una visita guidata però l'ho fatta, a caso. Andava più o meno dal 1700 alla fine dell'800. In particolare mi hanno impressionato una serie di opere che nell'ottocento rappresentavano la crisi della coppia. Perché è raro vedere questi argomenti trattati in opere dell'800: se non è rappresentata la natura o lo spirito, gli argomenti diciamo più materiali sono i poveri, il lavoro nelle fabbriche, il lavoro nei campi, fatti eclatanti di cronaca... Vedere invece rappresentato un argomento così intimo è strano.

La signora che ha portato il nostro piccolo gruppo da un quadro all'altro si è fermata davanti a questo trittico di Augustus Leopold Egg.



Nel Past and Present  n. 1 eseguito nel 1858 l'uomo ha scoperto che la donna lo tradisce, infatti tiene in mano la lettera e col piede schiaccia la miniatura dell'amante. Le figlie stanno costruendo un castello di carte che ovviamente non potrà far altro che cadere. Inoltre il castello viene costruito su un libro di Balzac, nei cui romanzi si parla spesso di infedeltà. C'è una mela tagliata in due, una metà per terra a simboleggiare la donna, l'altra ancora sul tavolo ma con un coltello infilzato a rappresentare l'uomo. Sulla parete a sinistra sopra il ritratto della donna c'è un quadro della Cacciata dall'Eden; mentre a destra sopra un ritratto dell'uomo c'è un naufragio. Nello specchio si vede la porta aperta dalla quale la donna sarà costretta a lasciare la casa.

Adoro farmi raccontare i quadri.

All'inizio avevo pensato che gli inglesi erano proprio moderni che già nell'800 parlavano così tranquillamente di separazione. In realtà questi quadri molto didascalici erano tipici del periodo vittoriano, e servivano da monito e da critica alla società che aveva perso la giusta morale.
Nell'Inghilterra vittoriana un uomo poteva tranquillamente avere un'amante senza timore di recriminazioni, ma per una donna essere infedele era un crimine imperdonabile . Come faceva notare una delle prime femministe, Caroline Norton ,  "i difetti delle donne sono considerati peccati, i peccati degli uomini non sono considerati neanche difetti". 

Alla donna poi va di male in peggio. Nel n. 2 si vede come per colpa sua cinque anni dopo le due figlie sono tristi e vivono in povertà dopo la morte del padre. Mentre nel n. 3, che si svolge praticamente allo stesso tempo, lo si capisce dalla luna che è uguale in entrambe i dipinti, si vede la madre costretta a vivere per strada e che probabilmente sta meditando di suicidarsi nel Tamigi.


Sempre dello stesso tema poi ci ha indicato un quadro dove la coppia è altolocata, e la donna si può permettere senza troppi problemi di voltare le spalle al marito; e un altro quadro dove il titolo la dice tutta La missione della donna: compagna dell'uomo.

William Quiller Orchardson / The first cloud / !887
George Elgar Hicks / Woman's Mission: Companion of Manhood / 1863

4.5.14

A Londra l'ultima volta

Il Tate Britain, che a differenza del Tate Modern, offre al visitatore solo opere d'arte inglesi. E' enorme e come gli altri grossi musei londinesi ogni tot mesi cambia le opere in mostra. Io ero andata per vedere in praticolare i pre-raffaelliti ma per la strada ho incontrato un sacco di bella gente. Al Tate Britain ci sono anche tantissimi Turner, e c'era una visita guidata solo per lui. Purtroppo non ho avuto tempo; ma avrei voglia di tornarci solo per fare quella.
Ah, è tutto gratis.
Ophelia invece non l'ho incontrata, mi sembra fosse in giappone.

John William Waterhouse / The Lady of Shallot / 1888
Francis Bacon / Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion / 1944
John Singer Sargent / Carnation, Lily, Lily, Rose / 1885-6
Lucian Freud / Girl with a Kitten / 1947
British School 17th Century / The Cholmondeley Ladies / 1600-10
George Clausen / Brown Eyes / 1891

1.5.14

Offside, di Jafar Panahi


Per PaginaQ ecco l'ultimo film del mondo arabo.
Una commedia. Raramente se ne vedono ambientate qui.
Mi è piaciuto molto; soprattutto per la capacità di raccontare realtà difficili con un punto di vista diverso e con leggerezza (non celebrativo quindi). Come per il quadro di Balla. Penso che quando si lascia meno spazio al dramma, ai pugni nello stomaco, le cose si vedano meglio e più a lungo.