27.6.17

Sangue nella steppa




8.
di Ian Manook

Se sei fortunata almeno una volta all'anno di capita un libro inaspettato e pensi wow e le 500 pagine le leggi in 5 giorni anche perché sei bloccata a casa infortunata (quest'ultima non è una fortuna in cui sperare). Curiosa la parola 'infortunato'.

È un giallo, un poliziesco, e Yeruldelgger è il nome del commissario. Questo è il primo della serie e ce ne sono in tutto 3 per ora ma l'ultimo in Italia non è ancora uscito. Ian Manook è lo pseudonimo di Patrick Manoukian, francese di origine armena che ha scritto questi libri già sessantenne anche se ha sempre lavorato nel mondo dell'editoria. La particolarità di questi polizieschi è che si svolgono in Mongolia attingendo tantissimo dalle tradizioni sciamaniche di questa terra, molto affascinanti sia le tradizioni che la terra. È anche molto violento, anche troppo per i miei gusti, ma la scrittura, i personaggi, la storia, i colpi di scena, l'ambientazione compensa.

Bella anche la copertina.

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